Meglio perderlo il Trofeo TIM, se il prezzo da pagare dopo averlo vinto sono le stagioni 2014-2015 e 2015-2016. A parte gli scherzi, è giusto pesare solo un minimo il risultato di ieri: nonostante il terzo gradino del podio, il più basso, il Milan ha dimossrato di avere basi più solide rispetto al passato. E finalmente una vera idea di gioco.
Si comincia a vedere il lavoro di Montella e le risposte già buone della squadra. Al Mapei Stadium contava osservare la crescita dei rossoneri, che in generale hanno superato la prova in maniera sufficiente: giocatori aggressivi, qualità nell’azioni – almeno nelle intenzioni iniziali – e l’attacco numeroso e organizzato verso la porta avversaria. Si è cercato di mantenere il più possibile il possesso palla, facendo vedere buone cose. Protagonista principale Niang, scatenato nei movimenti, 3 volte in gol (compreso il rigore nella lotteria col Celta Vigo) e sorpresa più bella di questa estate. Il francese è la punta di diamante dell’Aeroplanino, inserito correttamente negli schemi e consapevole nell’offendere ma anche sacrificarsi per i compagni. Promosso pure Bonaventura, tatticamente essenziale nel 4-3-3 – pronto a diventare 4-5-1 in fase difensiva – ormai collaudato come modulo di partenza dall’allenatore. Pressing alto e inserimenti dei centrocampisti: Jack rappresenta uno dei migliori interpreti, capace di saltare l’uomo, accelerare e dare imprevedibilità alla manovra. Bocciati, invece, stando a La Gazzetta dello Sport, Bacca e Honda (molto meglio Suso): il colombiano è tornato in campo ed è una notizia, ma ha sprecato un paio di clamorose occasioni. Errori non da lui, magari figlie di una situazione di mercato complicata: la cessione, comunque, resta complicata e meno probabile.
In emergenza la difesa: nella gara d’esordio Antonelli ha dovuto spostarsi centrale e con il Sassuolo Vergara è stato una sciagura. Romagnoli soffre di qualche problema fisico, Zapata rimane fermo ai box e il solo Gustavo Gomez non basta: servono rinforzi, a partire da un leader in mediana. Mancano 10 giorni al campionato e 3 settimane al termine del mercato e Montella pretende nuovi acquisti. Necessari.