Milan in chiaroscuro, lo definisce così La Gazzetta dello Sport nel primo, approfondito bilancio di questo inizio di campionato. Il materiale si basa soprattutto sui fatti del San Paolo, evidenziando pregi e difetti generali e proiettandosi in avanti.
Le note positive. È finita con 4 schiaffi e la faccia rossa, ma serve onestà e quindi ammettere che nei primi 18′ è stato davvero piacevole veder giocare la squadra di Montella. Poi è arrivato il gol di Milik, poi c’è stata anche il doppio svantaggio recuperato ma quella rappresenta più una reazione di pancia. Si è giocato a pallone, dimostrando un passo in avanti evidente rispetto alle prestazioni medie del recente passato. L’allenatore ha già dato un’impronta precisa e riconoscibile in poco tempo e questa è la nota più lieta dell’estate. I giocatori alzano la testa e sanno a chi passare, si cercano e si trovano perché occupano correttamente gli spazi. Così capita di essere sciolti e lucidi al San Paolo, senza andare in affanno in fase di non possesso e gestendo la fatica. Adesso il compito sarà allungare il periodo di luce, evitando di giocare tante mini-sfide all’interno della stessa gara e ripartendo pure dalla personalità del secondo tempo: mai rinunciare a costruire la manovra, compreso nelle situazioni a sfavore. E finalmente si vedono uomini in grado di creare superiorità numerica: da Niang a Suso, un aspetto forse banale ma sicuramente vitale.
This post was last modified on 29 Agosto 2016 - 16:13