Quanto è facile criticare il mercato fatto senza vedere come si comporteranno i nuovi arrivi. Tuttavia, se a fare mercato è il Milan, i nomi devono essere per forza di un certo livello: e allora i vari Vangioni, Lapadula, Sosa e Gomez diventano giocatori di rincalzo perché ad arrivare ai campioni ci vogliono soldi e potere di trattativa contro le altre big italiane ed europee.
Le perplessità vengono quando ci si addentra in un progetto che non è un progetto: Lionel Vangioni è un terzino sinistro e va a completare un reparto terzini già abbondante, con cinque interpreti, senza contare che è reduce da un infortunio e il suo rientro potrebbe non rivelarsi essenziale visto che Antonelli e De Sciglio su quella fascia costituiscono già una garanzia. In avanti si corre verso il 4-3-3 con Bacca e Niang quasi certi di farne parte, Suso e Honda che scalpitano per non rimanere esclusi e il neo-acquisto Gianluca Lapadula che rischia, a questo punto di sgomitare col più esperto Luiz Adriano per un posticino da comprimario: acquisto più da sensazione (capocannoniere di B) che mirato. In difesa di colpi semisconosciuti che si sono rivelati ottimi abbiamo avuto la fortuna di vederli: e così, nell’ennesimo mercato low-cost, l’arrivo del paraguaiano Gustavo Gomez rappresenta l’utile incognita. Gli addii di Alex e Mexes e i contemporanei infortuni di Zapata e Romagnoli hanno costretto la società ad intervenire repentinamente sul mercato dei difensori colpendo su un ragazzo noto agli appassionati di futbol sudamericano ma che in Italia dovrà dimostrare di valere i colori rossoneri.
This post was last modified on 19 Agosto 2016 - 13:35