Il compito non è di quelli facili, la missione è da trattare con le pinze e tutte le precauzioni del caso. Parlare di difesa, all’indomani del 4-2 del San Paolo, necessità di lucidità di pensiero, chiarezza e obiettività. Vomitare con rabbia tutti i difetti rilevati sarebbe troppo facile, più corretto invece criticare, con oculatezza, affinché la squadra possa trarre beneficio e spunto di crescita. L’era Montella potrà anche essere divertente e brillante a livello offensivo, ma è innegabile come qualcosa, a livello di fase difensiva e non di singola difesa, non stia funzionando. Dalla prima amichevole con l’aeroplanino al comando ad oggi, escluso il Trofeo Tim, i rossoneri hanno subito 15 gol in 6 gare, con l’inquietante media di 2,5 marcature al passivo per partita. Troppe per qualunque squadra, big o piccola che sia.
Alcune reti sono casuali, altre autentiche perle, talune evidenti mancanze difensive, resta il fatto che qualcosa debba esser fatto e questa sosta permetterà di lavorare con calma e massimo focus sui particolari. Nonostante i continui rumours di mercato su Rodrigo Caio, indicato come possibile innesto delle ultimissime ore, pare difficile che Montella possa riceve un regalo dalla dirigenza, gli uomini a disposizione questi sono e questi saranno. Il mister campano, dunque, dovrà aggiustare gli ingranaggi ed affinare l’intesa del reparto, catechizzando in maniera continua i centrocampisti alla copertura, vero difetto della notte del San Paolo.
Sarà l’intera fase difensiva ad essere rivista e non solo la singola difesa, ancor più dei singoli. Certamente i tanti nazionali del pacchetto arretrato non agevoleranno il compito (out con le proprie rappresentative: Donnarumma, Antonelli, Romagnoli, De Sciglio, Gustavo Gomez) ma Montella, comunque, proverà e riproverà i meccanismi di copertura, smussando gli angoli di un lavoro già preimpostato e ben imbastito. La linea alta ed i terzini molto fluidi sono già punti di forza del Diavolo; la mancanza di filtro e lo sfaldamento della linea, se puntata e pressata, sono talloni d’Achille troppo esposti e facili da colpire. La situazione, osservando in maniera non superficiale, appare sì difficile ma non grave, con maggiori punti di crescita piuttosto che rottura. Mai sosta fu più attesa, mai sosta fu più benedetta ed invocata da Montella.
This post was last modified on 29 Agosto 2016 - 09:19