Ricomincio da 3. No, non è la celebre pellicola di Massimo Troisi del 1981, bensì il pensiero di Montella per la sua prima sfida di campionato, analizzando gli avversari e valutando il miglior schieramento tattico possibile. Ricomincio da 3, 4-3-3. Il Milan riparte da San Siro, con un tecnico diverso ma una formazione praticamente immutata, specchio di un’estate complicata sotto ogni punto di vista. Vincenzo, o meglio, l’aeroplanino, non poteva che affidarsi alle ali nella prima giornata, puntando tutto su Niang e Suso, come evidenzia La Gazzetta dello Sport.
Il Torino affronterà due ragazzi rigenerati e restituiti al calcio che conta dopo mesi di tormenti e difficoltà, tutto grazie al Genoa, evidenziano i colleghi. Il Grifone è riuscito nel “lavoro sporco” con entrambi, ottenendo ottimi risultati sia con il francese che con lo spagnolo. Prima l’esperimento genoano è toccato a M’Baye, gennaio 2015, e visti i riscontri eccezionali, ecco il turno di Joaquín Fernández. Stesso tentativo, stesse risposte sul campo, stessa conclusione: rientrare alla base come protagonisti.
Il Mister, durante questo lungo precampionato, ha avuto modo di conoscerli, di scoprirli, di studiarli e di apprezzarli al meglio, architettando sulle loro caratteristiche un tridente offensivo, dotato di velocità e fantasia. In mancanza, o quasi, di colpi sul mercato, l’ex tecnico di Sampdoria e Fiorentina ha dovuto e potuto lavorare solo sui propri mezzi a disposizione, focalizzandosi maggiormente sui due giovani esterni: Niang è stato trasformato in un longilineo famelico di ogni pallone, con sgroppate rapide e falcate imponenti; il nativo di Cadice, invece, è stato ideato per portare in dote colpi ed imprevedibilità alla manovra, grazie ad un mancino dolce, qualità che pochi altri possiedono in rosa. Sono e saranno i nuovi del Milan, che in realtà nuovi non sono.