Che Honda sarebbe senza la 10?

Arrivare in pompa magna con tanto di presentazione esclusiva, partire alla grande caricando di aspettative l’avenutra e in definitiva deludere con prestazioni nettamente negative. Questo è il bilancio di Keisuke Honda dopo due anni di Milan e alla partenza della terza stagione. Una discesa costante fatta di momenti di assestamento che hanno fatto ben sperare, ma che alla fine dei conti non ha mai rilanciato davvero il giapponese.

Tutti ora ci chiediamo se Honda potrà essere fondamentale nella gestione Montella, ma all’orizzonte per lui si prevede ben poco di buono. La posizione di esterno destro offensivo potrebbe essere ritenuta consona agli schieramenti tattici dell’allenatore campano, ma una differenza importante c’è: l’esterno destro di Montella è sempre un corridore, un giocatore dinamico, abile nel dribbling e nell’inserimento. Un Cuadrado per dirla in parole povere. Honda ha molte caratteristiche ma non è certo la rapidità il suo cavallo di battaglia.

HondaIl silenzio sotto cui sta passando la sua presenza in rosa sembra poter fare bene specialmente a lui, per lavorare e trovare un inquadramento in uno schema a lui poco compatibile. Un passo decisivo potrebbe essere inoltre passare il numero 10 a qualcun altro: meno pressione, meno critiche e più spazio per migliorare. Proprio il peso della maglia potrebbe essere un elemento che ha inciso sulle sue performance e dato che il mercato non lo chiama disperatamente, liberarsene potrebbe essere un passo verso una mente più sgombra da ostacoli e piedi più sereni di esprimere tutta la loro qualità.

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