Prima era colpa di Berlusconi che non voleva più comprare. Ora è colpa di chi sta comprando, ma non ha ancora comprato del tutto. Domani chissà… Fatto sta che questo Milan che esordirà contro il Torino dell’ex Mihajlovic è frutto del peggior mercato della storia rossonera. Mai siamo stati così snobbati, mai si era reso necessario ripiegare su obiettivi di seconda, terza e forse pure quarta fascia. Con mille incognite e pesanti eredità per chi arriverà a gestire la macchina per conto dei nuovi proprietari.
I tifosi meritano spiegazioni. A partire dai 7,5 milioni di euro spesi per il 31enne Sosa, in arrivo proprio questa mattina a Milano. Passando per il cartellino di Menez, che comunque ha messo a segno una ventina di gol in due stagioni (una passata quasi totalmente in infermeria) con una buonuscita per sgravare l’ingaggio. E ancora: Matri, ceduto al Sassuolo, dopo un continuo girovagare in Serie A con stipendi sempre garantiti da Casa Milan. Chi si accingerà a prendere le redini rossonere dovrà considerare anche le iscrizioni a libro paga di Diego Lopez (altra stagione da terzo portiere con 2,5 milioni di euro in tasca?), Montolivo (contratto da poco rinnovato per 3,5 milioni a stagione), Vergara e compagnia cantante. Non solo. Che dire di Poli e Josè Mauri, che anche con Montella vedranno il campo col contagocce e non trovano sbocchi altrove?
Poi ci sono le scommesse: da Lapadula a Gustavo Gomez, che oggi tanto “puzzano” di ripiego per non essere nelle condizioni di puntare più in alto. La fiducia nel lavoro di Montella è doverosa, non fosse altro per il curriculum che parla anche di una discreta dimestichezza con i sudamericani. Ma a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione l’insofferenza è forse più accentuata rispetto ai titoli di coda dell’ultima annata. Servono fatti e, finora, il mercato ha fatto segnare un punteggio negativo. La peggiore insufficienza della storia. Sperando che sia l’ultima volta. In tutti i sensi.
This post was last modified on 17 Agosto 2016 - 14:04