Dopo il contratto, ora è il caso di rinnovare anche l’in bocca al lupo a Zapata. Il Milan ha perso uno dei difensori titolari per almeno 3 mesi, colpa di un infortunio – probabilmente sottovalutato – in Copa America. Cristian ha vinto una medaglia (terzo posto per la Colombia) e lasciato un legamento della caviglia sinistra (lo stesso guaio di Niang nell’incidente dopo Milan-Torino): nel baratto, non ci ha guadagnato…
Il linguaggio del comunicato rossonero di ieri lascia intendere un certo fastidio, sostiene La Gazzetta dello Sport. Basta fare i conti e porsi domande logiche. Il giocatore è stato impegnato in Nazionale a giugno, con la finalina il giorno 26: se il problema ha avuto origine nel corso della manifestazione, com’è possibile che sia rimasto in campo sempre fino alla fine? E ora, soprattutto, quanto starà fuori? In questo senso le notizie non sono buone: generalmente ci vogliono 2 mesi e mezzo per tornare ad allenarsi in gruppo e circa un mese in più per essere di nuovo regolarmente a disposizione. Si può scegliere la terapia conservativa, dipende dal parere fondamentale del calciatore, o l’operazione. Per il Milan buona la seconda, annunciata in seguito al viaggio del medico Mazzoni in Colombia e la visita ad Amsterdam dal professor Van Dijk, considerato il numero uno per interventi del genere.
Così il rapporto Zapata-Diavolo si complica. Arrivava da una stagione eccezionalmente senza grossi malanni, essendo spesso a disposizione ma facendo tanta panchina. Poteva essere un punto di riferimento per Montella, in corsa per lottare per un posto grazie alla sua velocità apprezzabile dall’allenatore, invece fra la caviglia ko e in particolare il pressing della società su Musacchio sarà molto più difficile guadagnarsi il posto. Estate capovolta e peggiorata in poche ore: ora resterà fermo ai box, senza mercato. Di conseguenza il Milan potrebbe decidere di bloccare Rodrigo Ely, destinato al Pescara ma forse costretto a Milanello per questioni numeriche.