Il Milan vive in una situazione di incertezza più totale il momento (forse) più difficile della sua storia recente. La mancata firma sul documento preliminare, scrive Tuttosport, si ripercuote come una mannaia sul mercato: a differenza della scorsa estate, quando Berlusconi stanziò cento milioni di euro per il mercato, quest’anno si torna al sempreverde dogma dell’ “uno esce e uno entra”, un modo rustico di autofinanziarsi, aspettando i 15 milioni che la cordata cinese metterà a disposizione dopo la firma del preliminare.
Il prossimo fine settimana dovrebbe essere quello decisivo per apporre le firme sul documento preliminare che sancirà il passaggio del 100% del Milan alla cordata cinese per 750 milioni di euro, debiti compresi. Negli ultimi giorni Nicholas Gancikoff, rappresentante in Italia di Sal Galatioto, è volato in Cina per capire quanto sia consistente la cordata: Sonny Wu non sembra avere un patrimonio tale da partecipare all’acquisizione del Milan ma il suo ruolo dovrebbe essere quello di gestore del fondo di cui fanno parte anche Steven Zheng e l’azienda statale di liquori Moutai. Sugli altri componenti della cordata ancora nessuna verità: i vari Robin Li, Jack Ma, Evergrande hanno smentito qualsiasi coinvolgimento.
This post was last modified on 26 Luglio 2016 - 11:54