Se non ti chiami Bayern, Barcellona, Real Madrid, City o PSG, è difficile volere e potere nel mese di luglio. Diciamo però che Montella vorrebbe potere almeno un minimo, quel pizzico che gli consentirebbe di lavorare con maggiore serenità e convinzione per il futuro. Cose come imbastire un progetto chiamato a durare nel tempo, magari con un gruppo, ovviamente destinato a cambiare nel numero e nelle facce, ma basato su un’ossatura chiara attorno a cui appoggiare altri mattoni. Inizia così l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, trattando la tematica dei pensieri del tecnico campano.
Nel tentativo di uscire dalla tournée americana con le ossa meno rotte possibili, l’ex Sampdoria cercherà di concludere il giro statunitense con maggiori idee chiare, cercando di sciogliere i parecchi nodi presenti. Uno di essi è indubbiamente il mercato. Il tempo scorre, passa veloce, riducendo i margini per operare al meglio. I continui slittamenti per la firma societaria, in questo senso, non aiutano. Il gruppo, attualmente a Chicago, non presenta nemmeno una faccia nuova e, in caso di ulteriori arrivi, giungeranno solo ad agosto inoltrato. Difficile dunque integrare i ragazzi e creare un’amalgama funzionante. Il mix, comunque, si baserà su un singolo caposaldo: la difesa a 4, il resto dipenderà dai profili a disposizione. Logico, però, immaginare come l’ex Sampdoria voglia schierare la propria compagine su di un 4-3-3, sistema più adatto per gli interpreti presenti. Più lontani il 4-2-3-1 ed il 4-3-1-2, nonostante quest’ultimo sia tanto caro a Berlusconi.
I problemi non finiscono qui. I casi spinosi portano alle situazioni di Bacca and co, gli atleti con il mal di pancia. Partiamo dal colombiano. Il bomber cafeteros pretende che le sue pretese economiche vengano soddisfatte; allo stesso modo il Milan pretende che le proprie pretese economiche vengano soddisfatte, stallo totale. Qualunque sia il futuro del numero 70, indica la Gazzetta, sarebbe bene che Montella lo sappia in tempo, in modo tale da poter impostare il lavoro offensivo con pazienza. Altri elementi in subbuglio, Diego Lopez e Menez, un po’ più lontani da San Siro. Chi quasi sicuramente lascerà è Alessandro Matri. L’attaccante potrebbe essere il primo di almeno 4-5 esuberi che faranno le valigie per proseguire altrove. Troppi 28 atleti in rosa per una squadra con solo campionato e TIM Cup da disputare.
This post was last modified on 24 Luglio 2016 - 21:06