Possesso palla, ricerca ossessiva del gioco e del palleggio, densità in mezzo al campo e sulla trequarti con tanti uomini di qualità. È bastata Bordeaux-Milan, a Montella, per mostrare i principi di gioco che porterà da tecnico dei rossoneri. Nulla di sorprendente, guardando ai trascorsi fiorentini e catanesi dell’Aeroplanino, tranne che per i primi risultati di questa inversione di tendenza: la squadra, alla prima uscita stagionale e dopo neanche dieci giorni di lavoro, sembra già avere l’impronta del proprio nuovo allenatore. E una mediana che, come nelle attese, si prospetta a essere decisamente diversa rispetto a quella degli ultimi anni: un play basso con i piedi buoni (ieri è stato Bertolacci, in futuro potrebbe esserci Montolivo) e due mezzali di passo e qualità, con Bonaventura che sembra destinato a lasciare l’esterno e ad agire da interno sinistro.
Centrocampo di palleggiatori e ragionatori, dunque, in pieno stile Montella. E un futuro pieno di mistero per un mediano fisico, battagliero e ruvido come Juraj Kucka. In un Diavolo “leggero”, diventa difficile collocare e inserire il Tanque slovacco nel progetto tecnico dell’Aeroplanino, nonostante la stagione positiva da cui arriva: Kuco, tra i pochi rossoneri positivi sia con Mihajlovic sia con Brocchi, meriterebbe una sicura conferma. E se potrebbe pure far comodo contare su una mezzala tutta grinta, dinamismo e inserimenti (sono caratteristiche uniche nella rosa milanista) il mercato bussa con forza. E in particolare, per Kucka, proprio l’ex Mihajlovic: Sinisa lo vorrebbe fortemente con sé nell’avventura al Torino, anche se ad oggi è tutto ancora congelato. E non è detto che, se inserito ufficialmente sul mercato, l’ex Genoa non possa scatenare l’interesse anche di altre squadre bisognose di rinforzi in mediana.
Insomma: sì o no, conferma o addio, la “partita” Kucka è ancora tutta da giocare. Il ragazzo non è ancora in Italia (ha potuto beneficiare di vacanze supplementari causa EURO 2016, ndr) e non ha ancora incontrato il nuovo allenatore, ma tutto fa pensare che al rientro potranno esserci sviluppi significativi. Acquistato la scorsa estate per una manciata di milioni, ora lo slovacco ne vale almeno il doppio: 5-6 milioni sono il prezzo base da cui partire per intavolare una trattativa. Denaro che a Galliani – il quale in attesa della firma coi cinesi deve far di conto e autofinanziare il mercato – potrebbe fare comodo per comprare calciatori più funzionali al calcio di Montella: in primis il Principito Sosa, valutato dal Besiktas non meno di 8 milioni, ma anche il costoso Zielinski (per cui comunque sarebbe necessario anche l’addio di Bacca). Kucka-Milan, un matrimonio (forse) ai titoli di coda e sacrificabile sull’altare del tiqui-taca montelliano.
This post was last modified on 17 Luglio 2016 - 23:41