Che ne sarà di Niang? Il futuro del francese, in questa estate milanista piena di novità epocali e dubbi, è un punto di domanda. Vicino all’addio lo scorso gennaio in direzione Leicester, è poi rimasto in rossonero, prima convincendo (nel derby del 3-0 è stato protagonista assoluto) e poi cadendo vittima di un incidente stradale che gli ha pregiudicato la stagione. L’episodio social di un suo tuffo in piscina dal tetto di casa, immortalato e pubblicato su Instagram, ha scatenato rabbia in società e indignazione tra i tifosi, aprendo la strada a una cessione. Eppure il “19”, sotto la guida di Mihajlovic, si era imposto con forza alla ribalta nazionale da spalla ideale di Bacca nel 4-4-2 tutto solidità e ripartenze del serbo: tante buone prestazione e margini di miglioramento evidenti. Ma una “testa”, evidentemente, ancora non da Milan.
Oggi, proprio con Bacca, si gioca una partita chiave. Perché il Diavolo dovrà necessariamente liberare posti in attacco e difficilmente potranno restare entrambi in rossonero: lo suggerisce il mercato (sono le punte rossonere con più pretendenti, ndr), lo impongono le loro caratteristiche tecniche. Dopo l’arrivo di Montella, le posizioni di giugno sembrano essersi ribaltate: Bacca pare sulla soglia d’uscita da Milanello mentre Niang – almeno per il momento – sembra più tranquillo. A pesare nelle considerazioni del Milan sono le idee tattiche dell’Aeroplanino, che non farebbe affatto carte false per trattenere il Peluca: il mister vorrebbe una punta con qualità diverse, meno “cannibale” d’area di rigore e più centravanti di manovra e di fraseggio in grado di dialogare con i palleggiatori presenti tra la mediana e la trequarti campo. Un giocatore alla Jovetic, rimembrando i trascorsi fiorentini del nuovo tecnico milanista, sarebbe il profilo ideale che si vorrebbe avere lì davanti.
Bacca, se pur straordinario finalizzatore e killer dei sedici metri, non corrisponde all’identikit tracciato: West Ham e Atletico Madrid sono in pole position, in attesa che altri club escano allo scoperto (Emery al PSG e Ancelotti al Bayern stravedono per lui, ndr). Il Diavolo non farà sconti – l’ex Siviglia partirà per una cifra non inferiore ai 25-26 milioni di euro necessari per non registrare a bilancio una minusvalenza – ma la strada pare tracciata: a fronte di un’offerta adeguata, svestirà il rossonero dopo appena una stagione. E le quotazioni di Niang, in questa situazione, riprendono quota. D’altronde il francese ha qualità che possono servire ai 4-3-3 e 4-3-1-2 pensati da Montella: al tecnico partenopeo piacciono attaccanti con piedi buoni, in grado di svariare e dialogare con i compagni. Gli estimatori non mancano (il Leicester e altre di Premier League, ma anche il Borussia Dortmund) e un’offerta importante per società e ragazzo potrebbe cambiare le carte in tavola, ma ad oggi Niang è più vicino al Milan. E Bacca a un passo dall’addio.
This post was last modified on 6 Luglio 2016 - 19:41