Ma quanti dettagli ci sono? E quanto tempo ci vuole per una firma? Da settimane, a furia di rinvii su rinvii, la scadenza del preliminare per la cessione del Milan è stata prolungata di un mese: da metà a giugno a metà luglio, ora probabilmente verso il 24 o fine luglio. Un affare lunghissimo e lento, solo in parte a causa del ricovero di Berlusconi il quale, appena tornato a caso ma non ancora al 100%, dopo aver dato il via libera ai cinesi vorrebbe gestire in prima persona questo passaggio storico.
Le parti sono molto vicine alla conclusione. Ma allora cosa c’è ancora da perfezionare? Dovrebbe essere l’aspetto relativo alle garanzie inerenti i rapporti fra i componenti della cordata orientale (patti para-sociali), spiega Tuttosport. Successivamente entrano in gioco obblighi e responsabilità fra questi soggetti e Fininvest. Un rompicapo molto difficile da risolvere considerato il numero di aziende che compongono il pool di compratori: da 5 a 8. Sarebbe stato più facile con un acquirente unico, come Suning per l’Inter. Resta da capire perché i rossoneri abbiano scelto una strada differente, considerato che i protagonisti dovrebbero rappresentare dei colossi economici anche da soli. Scorrendo i nomi dei possibili compratori, infatti, i fatturati sono notevoli e superano nettamente il miliardo di euro; però in tal senso bisognerà aspettare una comunicazione pubblica sui soci per capire se davvero corrispondono alle indiscrezioni.
Un passaggio necessario anche per regolamento, con il documento da perfezionare al massimo 30 giorni prima del closing definitivo – attualmente stimato a fine settembre – e poi da inviare alla Lega. Una procedura varata a marzo 2015 in seguito al caso Manenti a Parma: così la Federazione saprà esattamente a chi è riconducibile la catena di comando.