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Milan a secco, Montella obbligato: serve recuperare Bertolacci

Immobile. E senza alcuna buona ipotesi per il futuro. Il (non) mercato del Milan, e con esso le prospettive per la prossima stagione, inquieta e turba i sonni dei tifosi rossoneri. Arrabbiati per l’ennesima estate di stenti, confusi e avvelenati per il tira e molla perenne dei cinesi sull’acquisto della società, disillusi sul riscatto di un Diavolo che sta continuando a scavare il fondo. E anche Montella, l’ennesimo condottiero di questi anni bui, non può dormire sereno. Dei tanti buoni propositi e dei nomi circolati nelle scorse settimane, a Milanello, non se ne è visto neanche l’ombra. E l’Aeroplanino, per plasmare la propria squadra, necessiterebbe di almeno 4-5 precisi rinforzi: un centrale difensivo, almeno due centrocampisti di qualità e un esterno d’attacco. Acquisti necessari, ma ben lontani dall’essere realtà per l’ex tecnico della Samp, che pure continua ad attendere con pazienza gli sviluppi societari e i conseguenti “botti” di mercato.

Nascondersi è inutile: il Milan sta attraversando un periodo di disagio e di potenziale “disastro” sportivo. Perché di questo, se il mercato rossonero rimarrà tale, si dovrà parlare: il nuovo allenatore rischia di non avere il materiale umano minimo per poter mettere in pratica le sue buone idee calcistiche. In questa situazione, valorizzare al meglio il materiale a disposizione diventa fondamentale per ambire a un’annata perlomeno decorosa: non da Milan, s’intenda, ma perlomeno da 6° posto in classifica. E se la mediana è la zona del campo nevralgica per il gioco di Montella, molto (se non tutto) passerà proprio di lì. E dal rilancio di chi la scorsa stagione ha reso al di sotto delle attese: Montolivo, per esempio, ma soprattutto Bertolacci. Mister 20 milioni ha l’occasione della vita: riscattare un primo anno rossonero orribile, ma soprattutto ritagliarsi un posto di primo piano nel Milan che verrà. E aiutare il mister a sopperire alla totale mancanza di acquisti funzionali alle sue idee di calcio.

Bertolacci, per caratteristiche e situazione contingente, può diventare uno dei punti fermi del Milan di Montella. I problemi della stagione 2015/2016 non ingannino: l’ex Genoa è un buon centrocampista, che ha sofferto i parecchi guai muscolari (ben quattro in tutta l’annata, ndr), un modulo poco adatto alle sue caratteristiche e delle gerarchie definite (la mediana Kucka-Montolivo, con Mihajlovic, era di fatto intoccabile) e il peso del primo anno in una big. Ha certamente delle responsabilità nel proprio fiasco, in particolare per la poca personalità mostrata, ma la qualità c’è. E in un contesto di squadra tutto gioco e possesso palla e in un ruolo (la mezzala) a lui congeniale può tornare fare bene. Anche perché il Diavolo, bisognoso di almeno 2-3 centrocampisti di livello, non potrà che prescindere dalla “resurrezione” di Andrea: un altro flop del numero 91 condannerebbe il Milan a un altro anno di centrocampo con pochissimi piedi buoni. Montella, e con esso la sua filosofia calcistica, avrebbero un enorme – e probabilmente insormontabile – problema strutturale con cui fare i conti.

This post was last modified on 27 Luglio 2016 - 14:56