Prima inizio luglio, poi il 12, poi ancora il 18, infine il 31; adesso, si parla dell’1 o del 2 agosto. E poi? viene ceduto il 70%, l’80% o il 100%? La firma del contratto preliminare di vendita del Milan alla cordata cinese rappresentata dagli advisors americani Galatioto e Gancikoff subisce continui rinvii ed i tifosi del Milan stanno inesorabilmente perdendo gli ultimi sgoccioli di una pazienza già pesantemente ridotta ai minimi termini di anni di delusioni sportive del club rossonero.
I supporters del Diavolo, ancora scottati dalle vicende di Mr.Bee, vogliono sapere con chiarezza chi sono i soggetti interessati ad acquisire la loro squadra del cuore con la promessa di riportarla ai vertici in Italia e nel Mondo. Come evidenzia l’edizione odierna di Tuttosport, i nomi fatti qualche giorno fa dall’agenzia Bloomberg, se possibile, hanno ancora di più incupito la piazza meneghina. Già, perchè Sonny Wu e Steven Zheng non sono certo Jack Ma o Robin Li, alla guida di ricchissimi colossi mondiali come Alibaba, Baidu o Evergrande. E nemmeno Zhang Jingdong, che con il suo Suning Group (patrimonio da 50 miliardi di dollari) ha appena acquisito i cugini dell’Inter.
I fondi di private equity ed i numeri dei loro patrimoni non fanno dormire sonni tranquilli ed è per tale motivo che a questo punto si rende necessario un intervento chiarificatore delle parti in cause. Galatioto e Gancikoff, ma soprattutto Berlusconi e Fininvest, dovrebbero prendere la parola, scoprire le carte e dare risposte concrete a domande ben precise. C’è il diritto di sapere, perchè il Milan non può essere il giocattolino di imprenditori che comprano per poi rivendere tra due anni a prezzi maggiorati.
This post was last modified on 24 Luglio 2016 - 21:06