Fine dell’Europeo francese per gli azzurri e già nella mente dei calciofili italiani si annebbiano i ricordi della competizione, se non quei rigori calciati al ribasso. Uscire senza perdere è una medaglia a due facce amara e già affrontata in passato, chiedere a Donadoni contro la Spagna ad Austria e Svizzera 2008: da un lato l’amarezza e la delusione per non essere riusciti ad 11 metri dalla gloria; dall’altra una resurrezione calcistica per un gruppo di giocatori che fin dall’inizio era bollato dal timbro della mediocrità.
Tra i convocati di Conte che hanno fatto ritorno in patria da sconfitti ma a testa alta, c’è il rossonero Mattia De Sciglio, simbolo probabilmente di questa selezione di reietti in cerca di rivalsa. Una rivalsa che De Sciglio ha colto a piene mani, sfoderando prestazioni ottime: con la Spagna ha annullato Juanfran, finalista di Champions, in una sfida a tutto campo sulla corsia, mentre con la Germania ha sudato col baby talento Kimmich, arginandolo però sempre con efficacia. E forse prestazioni così il popolo rossonero se le aspettava da un giocatore che molto probabilmente è il miglior prodotto delle giovanili del Milan degli ultimi anni. Nonostante una stagione sottotono non possiamo non constatare che De Sciglio è stato comunque ampiamente impiegato sia da Mihajlovic sia da Brocchi, per un totale stagionale di 29 presenze.
This post was last modified on 4 Luglio 2016 - 22:22