Una partenza difficilissima che, tra le altre cose, regala al Milan quattro delle sei big nelle prime nove giornate, più il Sassuolo che ormai può essere considerato un avversario di primissimo livello. La cosa che pare assai preoccupante è che difficilmente la squadra sarà pronta per affrontare quest’inizio col botto e si prevedono già i primi dolorosissimi punti persi per strada. L’attuale Milan di Vincenzo Montella è un cantiere aperto e, se non bastasse la situazione nuovo allenatore e nuovi schemi ed idee tattiche da amalgamare, c’è una costruzione di squadra ed un mercato in alto mare, che rendono il tutto ancora più difficile ed allarmante. Anche se dovessero arrivare i nuovi acquisti, in questo mese scarso che manca dall’inizio del campionato, ci vorrà del tempo prima di inserirli e farli ambientare e, per lo meno le prime due sfide di agosto, appaiono alquanto proibitive per questo Milan.
Soprattutto la seconda in trasferta al Napoli, contro i vice campioni di Italia che, Higuain o no, restano una squadra bella e pronta grazie al lavoro svolto l’anno passato da Mister Sarri, non lascia presagire nulla di positivo. Nel calcio nulla è impossibile e le gare vengono sempre giocate, ma una partenza ad handicap lascia un segno indelebile sul proseguio della stagione e la paura di due passi falsi resta altissima. Pronti, via, come detto ed il Milan va ad incrociare una vecchia, ma piuttosto recente, conoscenza. Quel Sinisa Mihajlovic che solo tre mesi e mezzo fa veniva silurato a pesci in faccia da una società che gli rinfacciava gioco non spettacolare e risultati scadenti, salvo poi andare a peggiorare entrambi con la sciagurata decisione di farlo fuori.
Il serbo non ha mai sputato veleno contro chi lo ha voluto, non lo ha mai messo in condizione di lavorare alla perfezione, lo ha criticato fin da subito e poi lo ha cacciato, ma siamo sicuri che in cuor suo non vede l’ora di vendicarsi a domicilio. In quello stadio che lo ha sempre acclamato e voluto bene, in quel San Siro che, siamo sicuri lo applaudirà come ha sempre fatto. Quella sera, però, lo spazio per i sentimenti durerà giusto il tempo di affacciarsi e dare un saluto ai tifosi vestiti di rossonero, poi sarà il tempo di fare sul serio e di far vedere ai suoi giustizieri che si sbagliavano di grosso. Il suo Toro, tra le altre cose, resta una delle squadre che più si è migliorata nel mercato con l’arrivo di Ljajic e Iago Falque, a formare un tridente interessantissimo con Belotti, e del centrale albanese Ajeti che va a sostituire Capitan Glik. Sinisa già ghigna, i suoi vecchi tifosi, invece, sperano non lo faccia fino in fondo.
This post was last modified on 24 Luglio 2016 - 21:07