Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).
Oggi sono trent’anni esatti da quel 18 luglio 1986, con annesso rumore di elicottero: era il giorno del primo raduno dell’era di Silvio Berlusconi alla guida del Milan. Trent’anni dopo viviamo nell’agonia di una cessione che, nei fatti, ancora non esiste, mentre, nelle parole, sembra cosa fatta ormai da un bel pezzo. La conseguenza, nell’immediato, è quella di un mercato paralizzato che potrà contare su fondi freschi (e sul dinamismo di Galliani) solo intorno a Ferragosto.
Nel frattempo, Vincenzo Montella prova a plasmare la “materia” che oggi ha a disposizione. Le ottime indicazioni arrivate da Suso, ad esempio, fanno ben sperare. La maturazione dello spagnolo era già evidente durante la permanenza al Genoa sotto l’ala protettiva di Gasperini. Oggi la duttilità, unita alla qualità dei piedi del giocatore, è l’arma in più per montare e smontare nuove soluzioni tattiche. Non è un caso che i lettori di SpazioMilan, interpellati già prima dell’amichevole contro il Bordeaux, avessero bocciato qualsiasi ipotesi di scambio con Pavoletti, tanto per rimanere in casa del Grifone.
E’ comunque dura provare a rispondere con argomenti concreti a chi comincia a mugugnare di fronte ai movimenti di mercato delle altre squadre di Serie A. Il Milan sta comunque provando a portare a casa impegni precisi per chiudere in brevissimo tempo alcune operazioni avviate: dal viaggio a Ibizaa per trattare con Pozzo il passaggio di Zielinski dall’Udinese fino al corteggiamento serrato per Musacchio con la dirigenza del Villareal. E non è da escludere che l’ex Ariedo Braida riesca a favorire l’arrivo di uno tra Arda Turan e Vermaelen. La firma del preliminare con la cordata cinese, che oggi ha solo in Sal Galatioto l’elemento a noi evidente, porterà almeno 100 milioni in cassa: sarà la somma della penale che i compratori dovrebbero comunque versare a Fininvest qualora l’affare dovesse poi saltare. Insomma, un tesoretto “sicuro” prima o poi arriverà.
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