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Interviste

Donnarumma: “Rinnovo, capitano e Milan a vita: io lo voglio. Montella, ottima impressione”

Menomale che c’è Donnarumma. Un giovane fenomeno che ha voglia di Milan, pronto a rimanere per sempre. Nonostante questo Milan. Gigio, il portiere del futuro, lo spiega chiaramente da Chicago, intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Milan a vita: “L’idea di rinnovare mi piace molto e mi piace anche pensare a un rapporto col Milan duraturo negli anni. Concettualmente sono uno che non ha problemi al pensiero di fare tutta la carriera nello stesso club. E siccome sono da sempre tifoso rossonero dico anche che la fascia da capitano sarebbe un sogno, il coronamento di un percorso. Ovviamente, ogni cosa a suo tempo“.

Da cosa non ripartire: “Basta cali di concentrazione. Non ci possiamo nascondere: iniziamo a raggiungere l’Europa, poi vediamo quale Europa sarà. Dico solo che il Milan fuori dalle coppe non si può vedere. La concorrenza sarà dura, ma il Leicester ci insegna alcune cose…“.

Su Montella: “Le prime impressioni sul mister sono ottime. Ha tanta volta, ci troviamo tutti bene. È l’allenatore giusto per ripartire“.

L’esordio e Mihajlovic (avversario sempre all’esordio del nuovo campionato): “Non lo ringrazierò mai abbastanza, gli devo molto. Ma io voglio iniziare bene il campionato. Sensazioni al debutto? Era la vigilia di Milan-Sassuolo ed eravamo in ritiro a Milanello. Mi prese da parte e mi chiese se me la sentivo. Lì per lì rimasi attonito, non me l’aspettavo, ma lui sapeva bene che avrebbe potuto contare su di me. Vedo troppo poco coraggio, bisognerebbe azzardare un po’ di più e dare maggiori possibilità ai giovani“.

Su Brocchi: “Brocchi è stato molto importante per me, mi ha tirato su nelle giovanili. Una grandissima persona“.

Nemmeno maggiorenne, quasi un uomo: “Ho un carattere umile, mi viene naturale affrontare tutto quanto senza farmi trasportare troppo dalla fantasia. A volte l’ansia la sento arrivare, e lavoro su me stesso per tenerla sotto controllo. Ma non pensate a chissà quali segreti psicologici: mi basta una partita alla Playstation, a Fifa 16 (si è autocomprato spendendo 5 milioni, ndr), per allontanare la tensione. L’importante è far andare la testa da un’altra parte. E’ successo tutto molto in fretta, io penso a vivere il momento e non mi pongo limiti. Da tifoso vedermi nel Milan è una sensazione bellissima, ma mi fa ancora un po’ strano“.

L’anno della conferma: “Non temo il secondo anno, sono sereno perché conosco solo la cultura del lavoro. E il lavoro paga. L’errore da non rifare? L’errore sul gol di Berardi“.

E ancora: “Il momento più emozionante? Il derby del 3-0. L’aspetto da migliorare e il mio punto di forza? Il gioco con i piedi. Mentre mi piace la mia tranquillità caratteriale. In campo occorre che io gestisca la partita non da 17enne, ma con maturità”.

Sullo splendido rapporto e ricordo di Abbiati: “Ci manca, ma io lo sento con regolarità: continua a essere un punto di riferimento per me. Mi dice sempre di continuare così. E mi ricorda che anche lui al debutto a San Siro prese un gol sul suo palo come è capitato a me con il Sassuolo: quindi sostiene che mi aspetta la sua stessa carriera. Magari! Quando ha dato l’addio al calcio e mi ha sollevato le braccia al cielo, non me l’aspettavo. Sono rimasto impietrito e poi sono scoppiato a piangere“.

Su Diego Lopez: “Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, anche quando sono diventato titolare mi è stato vicino, dandomi tanti consigli. Questo mi ha aiutato molto a non sentirmi in colpa…”.

Troppi fischi, ma giusti: “Mi fa molto piacere essere così apprezzato dai tifosi, ma sentire tutti quei fischi è difficile da accettare. Però capisco la gente perché nei loro panni fischierei anche io“.

This post was last modified on 26 Luglio 2016 - 14:06

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redazione