L’amichevole dello Stade Armandie, contro il Bordeaux, ha regalato un risultato positivo al debuttante rossonero Montella. Trattasi però di calcio d’estate e, come tale, andrebbe considerato. La mancanza di Milan, dopo la scorpacciata continentale di Euro2016, ha saturato di attenzioni, giudizi e commenti i primi novanta minuti stagionali griffati Aeroplanino. Critica e stampa hanno dato il via al più classico dei promossi e bocciati, senza valutare il periodo temporale (metà luglio), il carico di lavoro sulle gambe, una formazione altamente sperimentale e la presenza di nomi che non faranno parte della rosa da qui a poco. Come sempre in questi casi, l’esagerazione, nel bene o nel male che sia, è dietro l’angolo. Facilissimo dunque cadere nell’errore di attaccare un elemento o, viceversa, incensarlo in maniera spropositata. Emblematico il caso di Andrea Bertolacci.
Complimentarsi sarebbe mentire, contestare sarebbe ingiusto, scorretto e non necessario. Come per tutte le cose, ci vuole equilibrio. Nei giudizi di metà luglio, a ritiro appena iniziato, ce ne vuole in quantità industriale. Il numero 91 è conscio di aver vissuto un annus horribilis e sarebbe impossibile fare peggio. Bisogna evidenziare, però, come la prova non abbia regalato grandi segnali di ripresa: piccole cose buone, indubbiamente, ma ben lontane dalle mirabolanti gesta narrate nel primissimo post partita. La seguente non è una critica ad Andrea, bensì una spinta, una sveglia, un’esortazione a dare quel pizzico in più oltre alla voglia e l’impegno lodevoli già dimostrati. Le speranze di una stagione migliore restano intatte ed il desiderio personale dell’uomo, prima del calciatore, di essere una scoperta per l’universo del Diavolo non è svanito.
This post was last modified on 24 Luglio 2016 - 21:08