Quando Berlusconi faceva testamento sul Milan davanti al San Raffaele, a New York erano le 5 del mattino. Appena svegliato e lette quelle dichiarazioni, Sal Galatioto ha capito il momento e deciso di dare l’accelerata finale all’affare. Detto fatto: ieri è nuovamente sbarcato a Milano per perfezionare un’operazione virtualmente chiusa dopo il tanto atteso sì di Silvio ai 740 milioni, debiti compresi e investimenti esclusi, offerti dalla cordata.
Nel breve periodo, 3 anni e non 2 come annunciato dall’ex Cavaliere, giusto per evitare equivoci, ne arriveranno 400 in più da spendere. L’advisor italo-americano si è cosi risieduto al tavolo con Fininvest: possibile che rimanga fino alla firma del famoso preliminare. La deadline non cambia, il 15 luglio come data massima per definire l’accordo (sempre sotto l’ombrello dell’esclusiva), anche se le parti stanno provando ad accelerare i tempi per chiudere martedì prossimo. Un tour de force alla quale seguirà il closing di settembre. Intanto sono emerse le conseguenza, decisamente pesanti, qualora uno dei protagonisti dovesse far saltare l’intesa: una penale bilaterale da 100 milioni, spiega La Gazzetta dello Sport, in quota a chi rinunciasse.
Dal primo luglio le spese sul mercato andranno in carico ai cinesi, quindi a erodere i 400 milioni già stanziati. Un aspetto logico dato che parliamo dell’acquisto dell’80% di un club, pronto a diventare 100% nel giro di 24-36 mesi. E Berlusconi gode già di una certezza: gli sarà permesso du mantenere la carica di presidente onorario a vita, se lo riterrà opportuno. Molto meno chiari, invece, i nomi dei compratori: Galatioto ha spiegato che li conosceremo presto, ma da ambienti Fininvest non confermano; anzi, sono lori i primi a non avere grosse informazioni in merito. Ma il mistero magari si risolverà se uno dei magnati si presenterà in Italia fra qualche giorno per siglare il contratto.