L’avvocato Giuseppe La Scala, presidente dei Piccoli Azionisti del Milan, ai microfoni di PBP Calcio, ha parlato del possibile passaggio di proprietà del club di Via Aldo Rossi e dell’attuale situazione rossonera.
Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “La cessione? Mentre prima ero sicuro al cento per cento, ora lo sono al centouno per cento. Nonostante l’orrenda comunicazione le parti restano assolutamente certe che l’affare si farà. Personalmente, sono ancora più sicuro che si farà perché ormai non si può più non fare. I motivi del ritardo? Un’operazione così grossa non si vede tutti i giorni. Sono affari complicati, perché chi vende deve dare a chi compra determinate garanzie rispetto alla qualità di ciò che sta vendendo, non si può lasciare nulla al caso, nemmeno una virgola. Mi fido di ciò che è stato detto e ribadito sia dal management di Fininvest sia da Berlusconi in prima persona, si tratta di imprese con disponibilità economiche enormi e dietro alcune vi è anche il governo cinese. Le bandiere non sono più i calciatori da tempo, non lo saranno più nemmeno i proprietari, per questo mi collego a ciò che dicevo l’altra volta e affermo che servirebbe uno come Maldini in società, una persona che garantisce per la storia del club. La Curva? Davvero pensate che nelle dinamiche economiche odierne possa influire una curva? Poi, lo slogan in cui incitavano Berlusconi a rimanere e a cacciare Galliani mi è sembrato francamente un messaggio totalmente incoerente: non hanno capito che Berlusconi e Galliani sono sostanzialmente la stessa cosa, non si può definire confronto o dibattito il sistema di relazioni che esiste tra i due, vorrebbe dire non aver capito niente del Milan”.
E ancora: “Il mercato è co-gestito, lo sappiamo. Hanno raccontato di fare mercato insieme, poi, però, è praticamente certo che i cinesi abbiano già consulenti di mercato ed è evidente che tra la cordata e Galliani possano essersi creati dissapori. Chi fa un investimento del genere non può prescindere dalla circostanza che la squadra abbia buoni risultati, vada nelle coppe, ottenga successi. Figuriamoci quindi se non abbiano fatto, secondo le loro tempistiche, un piano di rafforzamento. E’ ovvio che uno studio dettagliato passa attraverso analisi fatta da persone competenti, su quali siano i vantaggi di un direttore sportivo, di avere una struttura seria di scouting e via dicendo. I cinesi hanno consulenti di mercato ed è evidente che questi dicano, magari, a Gancikoff di bloccare Arbeloa e di non prendere Pavoletti: sono semplici esempi di come credo possa funzionare la situazione. La posizione dei Piccoli Azionisti? Noi, per il Milan, non esistiamo, ma non solo noi come Piccoli azionisti, ma noi come tifosi. Lo avete visto anche in occasione dell’ultima assemblea, non ci sanno dare risposte, figuriamoci ai tifosi, con la comunicazione attuale. Quella riguardante il passaggio di proprietà è una trattativa che è già durata abbastanza e sono fiducioso che si chiuderà in tempi più o meno stretti. Secondo me si è superato il limite nel quale dover fare di tutto per poter operare nel mercato e per la stagione, dandolo quindi per pregiudicato ora pensano non sia un problema chiudere dopo Ferragosto. Magari mi sbaglio, ma è la mia sensazione. Ormai il calciomercato è andato, ma son pronto a scommettere tutto sul fatto che il Milan tra non molto sarà cinese”.