Quando un allenatore non fa il suo dovere la società o la federazione, come in questo caso, dovrebbe prendere provvedimenti. Quanto meno prima di far sorgere casi dalla difficile risoluzione nell’ambito degli insulti sui vari canali comunicativi ad oggi a disposizione di tutti. Così in Turchia sui social network si sono sbizzarriti e hanno superato il limite.
A Fatih Terim, ex allenatore del Milan, sono arrivate ripetute minacce ed insulti via social network da un gruppo di contestatori: l’avventura europea della Turchia in effetti non è stata grandiosa ed è stata eliminata subito al primo turno. Tuttavia questo non può essere scusa valida per attaccare anche in maniera aggressiva un professionista o una persona in genere. A tal punto che Terim si è visto costretto a denunciare 21 persone che ora se la vedranno con la giustizia turca.
Lo scempio dei tifosi beceri, gli hooligans, che cambia terreno passando dal reale al virtuale ma che sembra non riuscire a cambiare pelle: insulti e minacce sono prese di posizione oltre il limite che giustamente vanno perseguite. Terim ha fatto bene a tutelare se stesso e la sua famiglia.