Trattativa Milan-cinesi: serve ancora un mese di lavoro. Lo riporta sul suo blog il collega del Il Sole 24 Ore, Carlo Festa, il quale afferma che la durata dell’esclusiva, attualmente con scadenza al 30 giugno, verrà molto presumibilmente posticipata a metà luglio. Riportando fonti vicine alla trattativa, Festa riferisce che l’operazione starebbe comunque proseguendo secondo le attese, grazie anche all’arrivo la scorsa settimana in Italia degli advisors americano Galatioto e Gancikoff, i cui incontri con Fininvest avrebbero chiarito alcuni punti importanti dell’affare, soprattutto riguardo il piano di investimenti per il club (di circa 400 milioni per i prossimi anni) e il ruolo di Silvio Berlusconi nei prossimi tre anni.
Gli studi legali coinvolti (Chiomenti per conto di Fininvest e Ripa di Meana per conto dei cinesi) e gli advisor finanziari (Gsp Cap e Lazard) stanno proseguendo nella stesura dei contratti, con l’operazione finanziaria che sarebbe già ben definita. Valutazione del club rossonero (compresi i debiti) attorno ai 700-750 milioni di euro, quota di controllo del 70% a circa 350 milioni. Sul tavolo anche una ricapitalizzazione del club per 90-100 milioni di euro, risorse che serviranno a rimettere in ordine il bilancio societario.
Resta ancora oscuro, tuttavia, il punto sulla composizione della cordata cinese: tra i tanti nomi circolati fino ad oggi circolati, solo la conglomerata Evergrande sarebbe tra quelli presenti nel consorzio, anche se con una quota minoritaria. In questi giorni, starebbe inoltre costituendosi la società-veicolo che raggrupperà gli investitori con sede ad Hong Kong, piazza dove nel giro di tre anni dovrebbe essere quotato il Milan sotto la nuova gestione cinese. Come detto, però, l’ago della bilancia resta sempre e solo la volontà del presidente Berlusconi, il quale, dalle stanze della riabilitazione del San Raffaele, starebbe lentamente convincendosi della cessione.
This post was last modified on 23 Giugno 2016 - 17:10
