Un pranzo ad Arcore, andato in scena oggi, che ha ribadito quanto circolava negli ultimi giorno. E’ questa l’ultima novità in casa Milan sul futuro della società, in bilico fra la volontà di Berlusconi di non vendere e la richiesta dei figli di cedere invece una quota societaria. Per capirne di più abbiamo contattato in esclusiva Fabio Ravezzani, direttore del gruppo Mediapason, che ci ha rilasciato importanti retroscena sulla trattativa fra Berlusconi e la cordata cinese.
Berlusconi pranza con la famiglia e i figli continuano il pressing affinché venda il Milan: è stato questo il tema dell’incontro odierno ad Arcore?
“La maggioranza dei figli vuole questa soluzione. Abbiamo avuto questa dritta in cui è stato confermato che oggi è stata fatta in maniera più forte la richiesta dei figli. Il punto vero a mio giudizio è che Silvio vuole continuare a recitare un ruolo importante nel Milan del futuro. Ci troviamo di fronte al dovuto rispetto, affetto, comprensione, condivisione che devono avere i figli di fronte al padre, ma che li porta a non incidere oltre. Alla fine è sempre Silvio che decide e lo farà anche in questo caso”.
L’Inter chiude in fretta con la Suning e il Milan aspetta ancora la cordata cinese: due velocità differenti?
“Abbiamo avuto spesso in collegamento Fu Yixiang, vicepresidente della Camera di Commercio italo-cinese, il quale ci ha ribadito il problema legato a queste due trattative: da una parte, cioè all’Inter, c’è un presidente che voleva vendere e alla fine l’ha fatto in fretta, mentre nel Milan manca questa ancora volontà ed è evidente. Io credo che il tergiversare di Berlusconi rispetto a Thohir stia diventando un problema. E’ evidente che il primo che vende, vende sempre meglio. L’effetto che ha avuto sull’opinione pubblica cinese la cessione dell’Inter è stata enorme e questo potrebbe essere un problema, ora, per il Milan”.
Si parla di probabile rinvio legato alla scadenza del 15 giugno per l’esito della trattativa: la stupisce questa novità?
“Ci sono voci contrastanti su questo punto. Alcuni sostengono che tutto sia già definito e che ci sia stata una richiesta para-elettorale di Berlusconi di allungare i tempi in ottica elezioni. Il 15 giugno non esula da questo problema però perché i ballottaggi sarebbero dopo e quindi parliamo del 20-21 giugno. In questo genere di operazioni tutti pensano di saperne più di altri ma alla fine le cose sono diverse, basta vedere com’è andata con Mr. Bee. Io ho la sensazione che Berlusconi non abbia ancora venduto il Milan. Più tempo ci impegni e più cambiano le carte in tavola. Poi rischi di dovere essere tu a proporti”.
Maldini-Berlusconi, che idea si è fatto delle ultime dichiarazioni?
“Silvio ha cercato un modo elegante per spiegare che non vuole Maldini in società. Mi è sembrato pero più sincero Maldini quando dice di essere sereno, ma anche questo rientra secondo me in una pericolosa perdita di fiducia del presidente rossonero ai danni dei tifosi a causa di alcune dichiarazioni contrastanti: il tifoso non sa mai se il suo presidente dice la verità o meno”.