Finora Montella ha guidato 4 squadre in Serie A: la Roma 2010/2011, al posto di Ranieri (13 partite: 7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, 21 gol fatti e 16 subiti), il Catania 2011-2012 (38: 11 V, 15 P e 12 S, 47 GF e 42 GS), la Fiorentina dal 2012 al 2015 (114: 58 V, 25 P e 31 S, 198 GF e 134 GS) e la Sampdoria 2015-2016, al posto di Zenga (26: 6 V, 6 P e 14 S, 29 GF e 44 GS). A parte questa esperienza finale, condizionata tanti problemi oggettivi a Marassi, le sue squadre hanno sempre offerto un rendimento positivo e soprattutto un gioco piacevole e facilmente distinguibile.
Vincenzo sa caratterizzare le formazioni, dando un’identità precisa che facilita il compito dei giocatori. E non c’è un modulo universale ma lo sceglie in base alla rosa e non forza le posizioni in campo. La sua storia dimostra che ha provato indifferentemente con la difesa a 3 o a 4, con due ali e un attaccante o con il trequartista dietro le punte; perfino con il doppio rifinitore alle spalle dell’unico centravanti o il falso nove. La Roma partiva dal 4-2-3-1, il Catania dal 4-3-3 e il 3-5-2, la Fiorentina ha cambiato schieramento ogni anno provandoli quasi tutti e la Samp dal 3-4-2-1 al 3-5-2. Nella prossima stagione il Milan, indica La Gazzetta dello Sport, ricomincerà dalla difesa a 4 – vista l’abbondanza di terzini e la penuria di centrali – e dal centrocampo a 3, poi il reparto offensivo verrà organizzato in base al mercato. I principi del calcio dell’Aeroplanino sono già definiti: la palla deve stare fra i piedi e a terra. La sua Roma era la quinta in Serie A per possesso, il Catania (che lottava per salvarsi) decimo e la Fiorentina seconda. A prescindere dalla qualità della rosa, dunque, l’idea rimane quella di governare. I rossoneri però non hanno gli uomini giusti per il fraseggio e la gestione, ma non c’erano nemmeno in Sicilia (Almiron, Izco e Biagianti, comunque terzi per palloni recuperati) dove ha lavorato ottimamente. C’è tempo.
This post was last modified on 30 Giugno 2016 - 14:42