Sta per terminare una delle più stucchevoli e fastidiose vicende di questo inizio di mercato. Mentre le società di tutta Europa ufficializzano grandi nomi in panchina ed in campo, il Milan rimane fermo, bloccato, paralizzato, “ibernato” per ammissione di Pierpaolo Marino ai nostri microfoni. Una situazione sgradevole per tutti: per la dirigenza che ancora non sa come muoversi; per i calciatori che non conoscono il destino del loro club; per i tifosi sfiduciati che vedono passare il tempo; per Brocchi che, paradossalmente, studia i dettagli della prossima annata senza sapere quale sarà la sua mansione. C’è chi parla di 30 giugno, c’è chi replica 1 luglio, ma qualunque sarà la data, segnatevela perché il Milan annuncerà ufficialmente il proprio allenatore per la stagione 2016/2017.
Tra giovedì e venerdì della settimana prossima, la società rossonera svelerà se sarà confermato l’ex Primavera o arriverà un nuovo tecnico. Ancora una manciata di giorni di attesa, poi si conoscerà il nome di chi siederà sulla panchina del Diavolo. I ben informati non hanno dubbi: Cristian resta, se il presidente resta. I due sono ormai indissolubilmente legati, Brocchi è appeso inscindibilmente al destino di Berlusconi. Se il patron dovesse passare la mano, una delle cariche più scomode della nostra Serie A passerebbe a Giampaolo, l’uomo scelto da Galliani, oppure un profilo di livello internazionale ancora non definito, il biglietto da visita del nuovo corso cino-americano.
E l’attuale mister? Verrebbe ringraziato e congedato, liberandolo da ogni vincolo con il Diavolo. Avrebbe i contorni della beffa per colui che fu centrocampista di Milan, Fiorentina e Lazio: la breve parentesi della vacanza spagnola è stato l’unico momento di relax per un uomo che, negli ultimi mesi, ha vissuto, respirato, mangiato e studiato solo per far crescere e rinforzare la propria creatura nel prossimo anno, quella bozza di Milan ideale visto nell’atto conclusivo stagionale. Se le strade dovessero separarsi, Cristian non è uomo che resterebbe fermo a guardare il passato, volterebbe lo sguardo verso l’orizzonte, vedendo sempre più concreta ed attuabile la pista Crotone. C’è reciproca stima, è innegabile, c’è reciproco desiderio di conoscersi e scoprirsi per dare il via ad una collaborazione indubbiamente affascinante. E dalla Calabria non nascondono affatto questa volontà: “È un ottimo allenatore, potrebbe far bene qui”…