Dalla società, all’allenatore, al mercato. Sarà un mese di giugno decisivo, conseguenza del verdetto di Berlusconi sulla cessione o meno della maggioranza ai cinesi. Ogni scenario, premesse e probabili sviluppi, è stato analizzato da La Gazzetta dello Sport.
Per la panchina la situazione è chiara: se Silvio non molla, Brocchi resta. Se decidono i cinesi, invece, arriverà un tecnico diverso e in questo senso Emery (bisogna svincolarlo dal Siviglia) ha staccato Pellegrini (libero). Il nodo è legato alla tempistica perché ci vuole tempo per programmare una stagione da zero, a maggior ragione per un mister nuovo di zecca agli occhi della Serie A. La metà di giugno è il limite massimo, Galliani ci sta lavorando. Capitolo Ibra: affare difficilissimo, comunque solo in caso di vendita. Non ci sarebbero coppe da offrirgli e ingaggio notevolmente più basso (circa 6 milioni). Ma lo svedese a zero fa gola al mondo intero, quindi si sta perdendo tempo e terreno anche se ha le caratteristiche giuste per essere il primo colpo della potenziale proprietà orientale da presentare ai tifosi. Un messaggio obbligatorio: vogliamo – e devono – spendere. Da comprendere, poi, la vicenda Bacca. Meglio i 20 gol o i 30 milioni chiesti dai rossoneri per dirgli addio? L’offerta del West Ham ha fatto piacere sia al Diavolo che al giocatore, ma non basta. Complicato immaginare la permanenza di Carlos, insieme a Donnarumma l’unico che porta tanti soldi in cassa per finanziare diverse operazioni minori, laddove andasse in porto il colpaccio Zlatan.
This post was last modified on 3 Giugno 2016 - 16:18