Daniele Mariani è giornalista pubblicista da dicembre 2013. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Collabora con Mi-Tomorrow, Yahoo Sport Italia, Radio Milan Inter (96.1 FM) e il Giornale di Vimercate. È ospite di Top Calcio 24, Milan Channel e Calcissimo TV.
Da sempre e per sempre in rossonero Galliani dipende da Berlusconi e quindi in sospeso fra la rivoluzione cinese o il progetto giovani e italiani, fra conferma o addio. Il temporeggiare del presidente – solo adesso forzato – innervosisce ma non sorprende, allungando i tempi di un affare non affatto limpido, però salvaguardia e migliora la posizione dell’AD, lasciato (inconsciamente?) fuori dalle principali questioni e numerose critiche.
In pochissimi, dalla fine della stagione all’inizio del “mercato”, hanno approfondito il volo del Condor laddove Silvio mollasse davvero resistenza e maggioranza. Il “rimane e gestirà l’estate in arrivo” probabilmente è l’unico appiglio ovvio; a maggior ragione se si andrà – e si andrà – per le lunghe. Per il resto si susseguono varie voci, segnali ai quali alzare il volume per misurare il termometro della cessione societaria, proprio riguardo al dottor Adriano, stranamente silenzioso e ad oggi mai davvero in discussione nella nuova dirigenza che potrebbe nascere. Se nel medio periodo rimanesse che rivoluzione sarebbe? Dettaglio essenziale ma argomento non mediatico, magari da leggersi come ennesimo segnale negativo di una non vendita imminente: non se ne parla perché sotto non c’è una minima dose di concretezza. W la serenità di sondare Emery e provare a convincere Pellegrini, certificando in generale una opposta preferenza rispetto al Cavaliere sul prossimo allenatore: Giampaolo, molto più di Brocchi.
Twitter: @Nene_Mariani
This post was last modified on 12 Giugno 2016 - 17:35