Incredibile, ho fatto venti giorni di vacanza, sono tornato ed è tutto esattamente uguale a quando sono partito. Ma esattamente. I cinesi stanno per firmare, l’allenatore non è ancora stato scelto, il mercato è paralizzato in entrata e si muove solo in uscita. Anche le “bufale” che leggo di qua e di là sono identiche a quelle di 20 giorni fa. “Il closing è imminente” un giorno, “Ci sono dei rallentamenti” il giorno dopo, poi è ancora imminente e poi si sposta ancora la scadenza. Non so perché ma questo Sal Galatioto mi ricorda sempre di più il mitologico Mr Bee. Sbaglierò, ma purtroppo l’anno scorso sul fantomatico tailandese e sulla sua cricca ci avevo preso in pieno. Sono il primo a sperare che il Milan trovi una nuova proprietà piena di risorse ed entusiasmo, per intenderci come, purtroppo, è successo all’Inter. Ma, ripeto purtroppo, siamo ancora molto molto lontani. E ho la vaga impressione che sia la stessa Fininvest a caldeggiare tutte le notizie su questi compratori cinesi che ogni giorno cambiano nome e ramo industriale (l’ultimo di oggi è quello di una multinazionale che produce alcolici… giusto quelli che ci vorrebbero per dimenticare gli ultimi tre anni). Staremo a vedere, la prossima scadenza è fissata per il 30 giugno, ma ho già iniziato a leggere che potrebbe slittare al 15 luglio… Mi sembra di vedere quelli (incluso il sottoscritto) che dicono: “Comincio la dieta lunedì”. Ed è sempre il lunedì seguente.
Capitolo allenatore. Sfumato Conte, che mi sembra si stia dimostrando bravino alla guida della nazionale, nonostante tutti gli strali che nel pre Europeo sono arrivati a lui e a chi l’ha scelto, il Milan era andato dritto su Giampaolo. E, carta canta, noi lo avevamo scritto un mese fa. Con buona pace di quelli che all’epoca e ancora oggi sostengono possibile la riconferma di Brocchi. Ma secondo voi se il Milan avesse davvero voluto confermare Brocchi dopo il tragicomico finale di stagione perché avrebbe dovuto aspettare a farlo? E’ lo stesso film di Inzaghi un anno fa. A campionato finito c’era ancora qualcuno che sosteneva potesse rimanere. E invece puntualmente se n’è andato. Brocchi, che continuo a definire “totalmente esente da colpe”, vedrà scadere il suo contratto il 30 giugno. Dopodichè sarà nominato Giampaolo, scelto da Galliani due mesi fa. E, per piacere non fatemi ridere dicendo che l’hanno scelto i cinesi. Per piacere. Ma come possiamo pensare che i cinesi (che non si sa ancora chi siano) conoscano il pur bravo ex tecnico dell’Empoli. Dovrebbe insegnare l’esempio dell’Inter. I dirigenti del Suning Group hanno dato mandato ad Ausilio di prendere il “miglior giovane italiano”, ma loro non sanno nemmeno e non sono nemmeno tenuti a sapere chi sia. Loro pagano, non devono conoscere questo o quell’allenatore, questo o quel giocatore. Il direttore tecnico è lì apposta.
Giampaolo non è un fenomeno, ma è un maestro di calcio e questo è quello che ci vuole per il Milan da media classifica di questi tempi. Inoltre ha un calcio che teoricamente piace al presidente e un carattere meno spigoloso di Mihajlovic e questo dovrebbe bastare a garantirgli maggior tranquillità rispetto al suo predecessore. O almeno speriamo.
Capitolo mercato. A Galliani è arrivato il solito input dalla casa madre: non ci sono soldi a disposizione, già ne abbiamo spesi troppi per ripianare il rosso di bilancio. Ed è per questo motivo, non per l’attesa dei fantomatici cinesi, che non sono ancora stati fatti acquisti. Il “tesoretto” a disposizione di Galliani sarà frutto delle prossime cessioni: da quella di El Shaarawy a Bacca, passando per Menez, Suso e compagnia. Ad agosto, Galliani guarderà nel salvadanaio e quello che c’è lo spenderà per Pavoletti e un trequartista. Più economico farsi prestare Kovacic dall’amico Fiorentino Perez piuttosto che dissanguarsi per Vazquez e far felice Zamparini. In ogni caso il mercato lo farà ancora una volta Galliani, che sia in via Rossi sia in via Rosellini rappresenta la garanzia per Fininvest. Sia per la versione italiana della holding di famiglia sia per la versione cinese: Fin in vest.
Battute a parte, per Marina, Piersilvio, Cannatelli e Confalonieri Galliani non si tocca e non si discute. Anche se la solita guerra intestina prosegue senza sosta. Dopo aver sventrato la direzione sportiva con l’addio di Ariedo Braida e la direzione marketing con il benservito a Laura Masi, l’amministratrice delegata è intervenuta in maniera energica anche nel comparto comunicazione. Ma stavolta l’invasione “barbarica” è riuscita solo a metà. Andiamo avanti così che andremo lontano… Un grande in bocca al lupo a Mister Giampaolo. Anche quest’anno sarà durissima tenere lontano la squadra da tutte queste beghe. E chi ci riesce, di solito, viene esonerato. Sempre e comunque Forza Milan.
This post was last modified on 23 Giugno 2016 - 08:55