Con l’Ajax, da allenatore, ha esordito contro il Milan: vittoria per 2-0 a San Siro nei gironi di Champions e terzo posto. Assomiglia a un segno del destino. Da lì in poi De Boer non ha più mollato quella panchina, vincendo 4 campionati consecutivi (2011-2014) e una Supercoppa d’Olanda. Ma ha anche perso, nel recente passato e in maniera incredibile (all’ultima giornata della scorsa stagione, regalando lo scudetto al PSV), fallendo spesso le gare secche: gli sono sfuggite 3 Supercoppe e 2 finali di Coppa d’Olanda.
Comunque rimane il primo ad aver ottenuto così tanto e velocemente in Eredivisie e al secondo posto, insieme a Michels e Van Gaal, come titoli conquistati alle spalle di Hiddink. Insomma è uno di successo. A metà maggio ha risolto il contratto che scadeva nel 2017, ma il Milan non c’entra perché allora stava preparando la finale di Coppa Italia e di certo non aveva ancora cominciato il corteggiamento. Ma adesso, ribadisce La Gazzetta dello Sport, Frank si è inserito prepotentemente nella volata per la prossima guida rossonera e il suo arrivo, chiaramente, si lega all’incidenza che avranno i cinesi nella scelta. Fin dall’inizio dell’operazione per l’acquisto della maggioranza della società di via Aldo Rossi la cordata orientale aveva manifestato l’intenzione di puntare su un tecnico straniero, però i tempi si sono dilatati e c’è stata la necessità di prevedere una soluzione più semplice. Ecco perché Giampaolo, proposto da Galliani nonostante Berlusconi rimanga favorevole alla conferma Brocchi.
Intanto Silvio, ieri, ha provato a camminare e dovrebbe restare in reparto per qualche giorno, poi la prossima settimana viene prevista la riabilitazione e così potrà approfondire meglio la questione Milan. De Boer attende notizie. Parte da un 4-3-3, ama un calcio tecnico e propositivo, non avrebbe problemi a puntare sui giovani bravi e a parte l’attacco vuole un centrocampo offensivo e abilissimo nel fraseggio. Anche se dovrebbe confrontarsi con un mercato non semplice.