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Balotelli e Boateng, scommesse perse da non ripetere

Il mercato del Milan deve ancora cominciare. Ci sono ancora da sciogliere dei nodi importantissimi e cruciali come quelli societari, riguardanti soprattutto la proprietà, e quello tecnico per sapere se sulla panchina del Milan ci sarà ancora Cristian Brocchi o si punterà su qualcun altro. Poi si passerà alla scelta dei calciatori, agli acquisti e alla cessioni per delineare la squadra che partirà ai blocchi di partenza nella prossima stagione. Sarà fondamentale conoscere chi sarà al comando del Milan e a chi spetterà l’onore di investire su questo mercato perché, da lì, si capirà quanto denaro potrà essere speso. SI sa già, infatti, che potrebbe essere un mercato spendaccione con i cinesi, mentre sarà senz’altro un mercato al risparmio con Silvio Berlusconi ancora al suo posto.

Se prevarrà quest’ultima ipotesi, bisognerà cercare di necessità, virtù e spendere estremamente bene ed in maniera oculata i pochi denari a disposizione. Insomma, ci sarà spazio per le scommesse, ma bisognerà fare attenzione a non andare troppo avanti con la fantasia. Cosa, quest’ultima, che si è tentato di fare nella stagione appena passata, quando la società ha puntato su scommesse che sembravano già perse in partenza. I casi Mario Balotelli e Kevin Prince Boateng, infatti, si sono rivelate proprio delle scommesse perse e non sono andate ad aumentare il tasso tecnico della squadra, anzi. Entrambi non hanno fatto nulla per meritare la riconferma e, tra meno di quindici giorni, potranno mettere definitivamente la parola fine alla loro seconda esperienza in rossonero.

Il ghanese era stato tesserato a settembre da svincolato ed è diventato arruolabile solo da gennaio. Poca, pochissima roba. Un gol allo scadere contro la Fiorentina e poi tanta panchina. Ha dato a tutti, nei frangenti di gara che gli sono stati concessi, la sensazione di non essere più un giocatore di calcio, fuori forma e fuori condizione. Diverso il discorso per Balotelli che nella prima parte della stagione aveva fatto benino. Poi, la pubalgia ad ottobre ed un rientro arrivato solo a gennaio da dimenticare tra i soliti atteggiamenti sbagliati, gli zero gol segnati e i pochissimi spunti degni della sua classe. Intorno ad marzo, aprile veniva dato per molto probabile un suo rinnovo, ma ora non c’è più la minima possibilità. Scelte sbagliate quindi che devono essere da monito per il futuro per pescare e portare a Milano solo gente che suda la maglia e che ne capisca il peso.

This post was last modified on 17 Giugno 2016 - 09:27

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redazione