Elezioni e ballottaggi su più fronti a Milano. Dal sindaco alla panchina, il passo è breve e l’importanza del ruolo è simile: difficile, complicato, fragile, in bilico, discusso, criticato, a volte applaudito ed amato. Così, racconta la Gazzetta dello Sport, non saranno solo i cittadini ad essere chiamati a scegliere, ma anche la società di via Aldo Rossi, dopo aver ristretto le opzioni tra Brocchi e Giampaolo.
Chiunque ne uscirà vincitore, sarà la prosecuzione del tanto decantato progetto berlusconiano: giovani ed italiani. Il nome, scrivono i colleghi, sarà rivelato entro la fine del mese anche se, nelle ultime ore, il profilo dell’ex Empoli pare abbia convinto anche gli investitori cinesi, vedendo così salire ad altissima quota le percentuali di ufficialità. La cordata asiatica sembra voglia abbracciare l’idea Giampaolo, sospinto dall’esperienza nel calcio nostrano e le idee necessarie per far decollare il progetto rossonero. Un sostanzioso assist al possibile corso è stato fornito anche dalle richieste di Manuel Pellegrini: 6 milioni netti a stagione, arrivederci e grazie.
E Brocchi? È fuor di dubbio come la sua permanenza sia inscindibilmente legata a quella di Silvio Berlusconi. Il patron ha già fatto sapere di voler puntare sull’ex Primavera nel caso in cui rimanesse al comando. Ma rimarrà? E come si riprenderà dall’intervento ospedaliero? E venderà? Sono troppi gli enigmi che avvolgono il mondo Milan per provare a dare una risposta al quesito allenatore. Cruciali saranno le prossime settimane.