Sempre più flop. Male Bertolacci, brutto Milan

Non ci siamo. Rientro in campo e “stecca” per Andrea Bertolacci, tornato in campo a Bologna dopo uno dei tanti guai muscolari che ne hanno funestato la prima stagione al Milan ma ancora sottotono e spento, lontano parente del centrocampista tuttofare ammirato per tre anni con la maglia del Genoa. Mezz’ora piena in sostituzione dell’ammonito Mauri, con i rossoneri in vantaggio di una rete e di un uomo, è bastata per mostrare i soliti limiti: poca personalità e totale mancanza di intensità, oltre a un giallo per simulazione rimediato pochi secondi dopo l’ingresso in campo. Leggerezze e mancanze gravi per un elemento giovane ma di provata qualità ed esperienza in Serie A, che hanno suscitato le ire di Brocchi dalla panchina.

Eppure Bertolacci, per questo Diavolo, potrebbe rappresentare una carta decisamente importante. Ne avevamo parlato noi di SpazioMilan non più tardi di tre giorni fa (clicca qui per i dettagli): l’ex Genoa è tra i pochissimi calciatori rossoneri di qualità in mezzo al campo, il solo con le caratteristiche tecniche per “accendere la luce” con assist, dribbling e inserimenti palla al piede. Senza peraltro rischiare di perdere in sostanza e interdizione, data la sua abilità e predisposizione nell’offrire un apporto notevole anche in fase di non possesso. Il sinistro del numero 91, d’altronde, è sicuramente “da Milan” in termini assoluti e in relazione ai compagni dimediana: la sventagliata vista al dall’Ara sul finire del match, con qui ha premiato un inserimento di Honda, è un colpo di classe nelle corde di Andrea, ma è ancora troppo poco per i 20 milioni spesi in estate.

jose mauri (spaziomilan)

Insomma: da match del rilancio ad altro fiasco, per Bertolacci il passo è stato breve. E di occasioni, in questa stagione, difficilmente ne avrà ancora: l’ultima partita di campionato e la finalissima di Coppa Italia saranno le chance finali di questa annata disgraziata. Pensare a una maglia da titolare per l’ex Genoa, oggi come oggi, è difficile: Kucka (mai veramente convincente nel 4-3-1-2 disegnato da Brocchi) e Montolivo (affannato e stremato dall’annata) sono in crisi ma insostituibili, mentre José Mauri è in grande spolvero, vivace e lucido come nessuno dei colleghi di reparto. L’italo-argentino sta sfoggiando grinta, carattere e intelligenza da vendere: è difficile che Brocchi possa fare a meno del proprio pupillo e punto fermo, tra le poche note liete del nuovo corso milanista. Se solo Bertolacci mettesse la garra del suo giovane collega…

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