La finale di Coppa Italia mette in archivio la stagione 2015/16 del Milan. Tra rimpianti e delusioni, il tema forte che rimane tra le mani rossonere è il grande deficit di qualità, un problema che ha radici nel passato, condiziona il presente e rischia di minarne il futuro. E’ necessaria, scrive la Gazzetta dello Sport, una profonda rifondazione di base, stabilendo chi meriti di rimanere, chi ha il diritto di essere rimandato e chi, invece, è arrivato ai saluti. Le rivoluzioni si possono fare anche senza enormi somme di denaro, si tratta di una rosa che necessità di gente da piedi buoni, capaci di permettere il tanto attesa salto di qualità.
Premettendo che la seguente suddivisione non è stabilita esclusivamente dalle prestazioni sportive ma anche da altri fattori (età, prospettiva, potenzialità), tra i promossi vengono annoverati i seguenti nomi, la base solida sulla quale gettare le basi: Donnarumma, Romagnoli, Calabria, De Sciglio, Abate ed Antonelli, confermando buona parte della retroguardia. In mediana, Kucka e Poli hanno cuore, corsa e polmoni; Mauri può crescere molto così come Locatelli, guidati dal leader tecnico Bonaventura.
Terminati i profili sufficienti, i nomi di coloro che necessitano di essere rivisti o rimandati sono Bacca, per cui una cessione potrebbe fruttare molto, discorso valido anche per Niang: due profili dalla vendita remunerativa. Nel mezzo, scrivono i colleghi, troviamo anche Honda, Zapata, Ely, Bertolacci e Montolivo, ruolo nel quale servirebbe un profilo che piedi superiori. Ultimi ma non meno importanti, la lista dei sicuri partenti: Diego Lopez e Abbiati tra i pali; Alex, Mexes, Boateng, Menez e Balotelli. Merita un discorso a parte Luiz Adriano: tanta voglia ma numeri realizzativi decisamente bassi, la cessione potrebbe regalare milioni importanti per la società.