Più rispetto per Paolo Maldini

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

In ballo ci sono 902 partite. Sette campionati italiani, cinque Coppe dei Campioni e altrettante Supercoppe europee e italiane. Prima parla lui, 18 marzo 2014: “Ricordo che quando Leonardo mi voleva a tutti i costi per fare il direttore sportivo, Galliani disse: ‘E’ una figura superata’.  Ho avuto due colloqui con Barbara, dopo la divisione delle competenze sono stato indicato come il successore di Galliani per l’area tecnica, ma io non ho più sentito nessuno. Non esiste un progetto, si guarda all’oggi e non al domani. Qualcuno potrebbe pensare che sputo nel piatto in cui ho mangiato, ma non è così. Io soffro vedendo il Milan in queste condizioni”. Rincara ancora la dose, 23 maggio 2016: “L’ultima volta che ci siamo visti ho detto a Berlusconi che se ci sarà la possibilità di ridare qualcosa al Milan io ci sarò”. Infine chiosa l’altro, 30 maggio 2016: “Non credo che Paolo sia disponibile perché è entrato come socio in una società in America”.

editoriale basilico

Ora, proviamo a ricostruire la vicenda. Partiamo da quella foto in evidenza: Paolo Maldini e Silvio Berlusconi insieme, uno accanto all’altro che puntano al futuro insieme. Evidentemente non ci hanno preso molto. Paolo Maldini lascia il calcio giocato il 24 maggio 2009 in un San Siro sommerso dai fischi dalla Curva Sud al momento del giro di campo. Da lì scaturisce la prima frizione fra le parti: come puoi portare in casa un ospite non gradito ai tuoi sostenitori? Inizia dunque l’esilio dai colori rossoneri dello storico capitano. Gli anni passano e Paolo Maldini, soprattutto dopo l’approdo di Barbara Berlusconi in società, viene sempre più accostato ad un ritorno nel Milan. La freccia dell’amore però non viene mai lanciata e dopo aver criticato l’operato della società (2014), Maldini si dice pronto al rientro dalla porta secondaria a patto che “ci siano condivisioni, serve che mi accettino per come mi conoscono” (2016). In cambio riceve una porta in faccia e tanti saluti dalla sua America (2016).

Io mi schiero dalla parte di Paolo Maldini. Sicuramente fuori tempo massimo per quelle parole poco generose nei confronti di una società che ti ha dato tutto prima di toglierti la poltrona sotto al sedere, ma nella vita le parole vanno contestualizzate. Il problema è che da allora non è cambiato nulla e probabilmente Paolino aveva ragione. I fatti stanno parlando per i lui e i risultati sportivi sono sotto gli occhi di tutti. “Se ti affidi sempre agli stessi procuratori, a uno in particolare, una volta può farti fare l’affare, altre no. “, diceva due anni fa. Ci aveva visto lungo dato che siamo ancora qua con Balotelli e Donnarumma. Urge un passo indietro da entrambe le parti, per il bene del Milan: entrambi hanno la stessa finalità, entrambi gli stanno arrecando dolore. La Juventus gioca la carta Nedved, l’Inter quella di Zanetti. Una figura di questo calibro serve in ogni società. Galliani non ne ha mai avuto necessità, ma ora che qualcuno glielo dica (o almeno ci provi): il Milan ha bisogno di gente come Paolo Maldini. Che comunque merita più rispetto, caro Presidente. Almeno questo ce lo conceda.

Twitter: @SBasil_10

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