In ogni spedizione, in ogni avventura, in ogni viaggio, in ogni azione di coraggio, in ogni gesto superiore alla media, in ogni impresa ci vuole un talismano. E, strano a dirsi e non per sminuirne la figura, l’ultimo rimasto al Milan porta il nome di Silvio Berlusconi. A seguito delle (ormai) rare visite presidenziali, la formazione milanista non ha mai perso: misera consolazione per un club blasonato, ma tutto torna utile prima di una sfida cruciale.
Negli ultimi due mesi, scrive la Gazzetta dello Sport, la compagine meneghina ha perso certezze in campo e fuori, vedendosi sgretolare davanti agli occhi quella posizione di classifica costruita con tanto impegno. E così, dopo la fiducia accordata via social di qualche settimana fa, il patron ha deciso di presentarsi fisicamente a Milanello: nel giorno di antivigilia della finale, Berlusconi ha voluto radunare attorno a sé la squadra, conscio dell’importanza capitale della partita di sabato sera.
Il presidente è ben consapevole di essersi preso la paternità della scelta Brocchi, motivo per il quale difende il mister in maniera vigorosa. Il discorso motivazionale a giocatori e staff, durante le due ore di visita, è volto indubbiamente a salvare la stagione: stretto nella morsa tra critiche dei media e tifosi, Berlusconi sa che vincere un trofeo sarebbe l’unica ancora di salvezza per questa annata, vicina all’essere bollata come ‘fallimento’, con l’aggravante di un mercato molto più dispendioso dei precedenti. Nelle ultime sette apparizioni al fianco degli atleti, il Milan ha vinto 4 volte, pareggiando 3. Ogni dettaglio conta prima di incontri come questi.