Alzare un trofeo è la sublimazione massima nella carriera di ogni atleta. Ripetere il gesto più volte innalza il tuo status di vincente e la conseguente autostima. Arrivare ad una finale con il favore del pronostico e lo scudetto, per 5 volte di fila cucito sul petto, aiuta indubbiamente, affrontare dei calciatori avversari con successi personali quasi nulli in bacheca potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, rivela la Gazzetta dello Sport.
Milan e Juventus si affronteranno nell’atto finale della TIM Cup 2015/2016: reduci da percorsi decisamente diversi, si troveranno in finale due formazioni divise da una secolare rivalità ricca di storia e successi, decisamente meno per i rossoneri negli ultimi anni. I bianconeri, osservando in toto la rosa, prima dell’ultimo trionfo tricolore presentavano un solo tesserato senza medaglie in bacheca: Lemina, arrivato dalle esperienze con Lorient e Marsiglia. Discorso parallelamente opposto per il roster del Diavolo: su 26 nomi, ben 13 non hanno mai avuto la bravura e la fortuna di vincere qualcosa di rilevante importanza.
Ulteriormente soffermandoci su coloro che hanno assaporato il gusto del trionfo, solo in 4 scenderanno in campo all’Olimpico: De Sciglio, Kucka, Honda e Bacca. I restanti 7/11 non hanno conoscenze al riguardo, vista la probabile panchina per i plurimedagliati: Abbiati, Alex, Mexes, Balotelli, Boateng e Luiz Adriano. Poste le dovute premesse, la prestazione che attende gli uomini di Brocchi potrebbe presentare una doppia sfaccettatura: l’inesperienza a giocare su determinati palco scenici potrebbe bruciare i più; oppure la fame, la voglia e l’incoscienza potrebbero tramutarsi in insperati ed inattesi carburanti aggiuntivi. Per tutti arriva una prima volta, è solo questione di tempo. E dalle parti di Via Aldo Rossi si augurano sia sabato.
This post was last modified on 23 Maggio 2016 - 00:28