Penultimo treno per l’Europa League. Milan-Roma, per Montolivo e compagni, è l’ennesimo banco di prova di un’intera stagione: vincere (sperando contemporaneamente in un passo falso del Sassuolo contro l’Inter) è l’unico risultato a disposizione per ambire al 6^ posto in classifica e all’ultimo slot per le coppe. Ed evitare di arrivare al tutto per tutto il prossimo 21 maggio, quando i rossoneri si giocheranno contro la Juventus pentacampione d’Italia il duo Coppa Italia-Europa League e Brocchi il proprio posto sulla panchina milanista. Diavolo in lotta per l’ultima piazza europea, Roma già aritmeticamente terza e a caccia di un improbabile (ma ancora possibile) sorpasso al Napoli sul secondo gradino del podio: entrambi rincorrono ed entrambi puntano a realizzare un ribaltone all’ultima giornata di campionato.
Se battere la Juventus in finale di Coppa Italia è una sorta di mission impossible, piegare la Roma non sarà da meno. La squadra di Spalletti viaggia veloce e sicura, forte di un gioco ormai sempre più collaudato e di valori tecnici straordinari in ogni parte del campo. La filosofia del tecnico di Certaldo volta a un calcio palleggiato ma veloce, impetuoso ma ragionato è diventato realtà, anche grazie all’elevata qualità della rosa: i giallorossi schierano calciatori mix di classe e gamba come Nainggolan, Pjanic, Salah, El Shaarawy, in grado di mettere sul piatto rapidità, qualità e intensità. Capitolini che, oggi, sono una vera e propria macchina da gol: 80 reti li rendono la squadra più prolifica del campionato. A impressionare più del resto, tuttavia, è la forza d’urto del trio in mediana, di cui Nainggolan è il vero uomo in più: un calciatore “totale” e dominante, in grado di spaccare la partita e di fare la differenza in ambo le fasi di gioco.
Per il Milan, dunque, sarà davvero dura. Anche perché la Roma verrà a San Siro per vincere e tenere accesa una flebile speranza in ottica 2° posto: il Diavolo si troverà di fronte una squadra determinata. Unico neo: l’assenza di Perotti. L’argentino, ko per infortunio, è un giocatore chiave e insostituibile nella Roma spallettiana 2.0: un centravanti atipico del 4-3-3, di manovra, bravo a creare spazi per l’inserimento delle mezzali con il movimento senza palla e a dialogare coi compagni. Dzeko potrà sostituirlo bene, ma con caratteristiche profondamente diverse. L’unica “speranza” di Brocchi a cui potersi aggrappare è la perforabilità difensiva: la Roma incassa parecchi gol (ben 40, esattamente con il Milan) e dimostra una scarsa solidità di reparto. Se l’attacco rossonero avrà cinismo, ma soprattutto se la macchina da reti di Spalletti dovesse incepparsi, ci potrà essere qualche chance di fare risultato. Altrimenti, data la palese differenza nella cifra tecnica, nell’organizzazione e nell’intensità, fare punti sarà dura.
This post was last modified on 14 Maggio 2016 - 08:01