Dominante, completa, solida. In una parola: schiacciasassi. La Juventus 2015/2016, dopo un inizio stentato anche a causa della mala sorte, è diventata una macchina da guerra (quasi) inarrestabile: 26 vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle ultime 28 partite sono un ruolino di marcia impressionante. Senza contare il prestigioso traguardo centrato da Buffon e soci sul nuovo record di imbattibilità in Serie A di 974′. Insomma: la Vecchia Signora fa paura, perché è tanto compatta e granitica in difesa quanto pericolosa e assortita in avanti, grazie alle qualità tecniche e fisiche dei suoi straordinari singoli. Domani, 21 maggio, i bianconeri si apprestano a disputare l’ennesimo big match di questo vincente quinquennio: un’abitudine alle grandi partite che non può essere sottovalutata.
Milan-Juventus, per i valori in campo e per i momenti attraversati dalle squadre, sembra una partita senza storia: nemmeno le indisponibilità di tre elementi della spina dorsale della squadra (Marchisio-Khedira ko per infortunio e Bonucci out per squalifica) e la scelta di “risparmiare” Buffon in coppa permettono al Milan di guardare con più fiducia alla finalissima dell’Olimpico. Allegri, nonostante le prove di difesa a quattro, non dovrebbe cambiare il suo fidato 3-5-2, puntando su Barzagli play basso ed Hernanes regista. A pesare, ad ogni modo, saranno la forza d’urto e il talento di Pogba e l’attacco, al completo e in forma smagliante: Dybala-Mandzukic dal 1′ e i vari Morata, Zaza e Cuadrado a gara in corso sposteranno gli equilibri del match.
Diavolo quindi spacciato e sicuro perdente? Nì. Perché (anche se banale da dire) sarà comunque una finale tutta giocare in gara secca, dunque soggetta a possibili episodi e colpi di scena. Ma vincere, per il Milan, sarebbe un’impresa davvero ardua. Una “vera” squadra, mediocre per valori tecnici ma coesa e tosta come quella di Mihajlovic, avrebbe avuto delle chance: la squinternata banda di Brocchi, invece, avrà la vita decisamente più complicata. L’inaspettato passaggio al 4-3-3 (di fatto un 4-5-1 con Honda-Bonaventura esterni di centrocampo) dovrebbe dare maggior compattezza e ordine, anche se il rischio concreto è che la squadra possa essere troppo soggetta alla pressione bianconera. Tenere botta sulle fasce e limitare fisicamente Pogba (Kucka, in campionato, è riuscito in parte nell’intento) saranno due elementi cruciali per sperare di vincere. Il terzo, il più importante, è pregare perché le punte juventine possano incappare in una giornata storta: alzare la coppa, al contrario, sarebbe (quasi) impossibile.