Momento di verdetti in casa Milan, di giudizi e scelte che cambiano la stagione in corso, quella prossima ed inevitabilmente quelle future. In un lasso di tempo relativamente breve, i rossoneri si giocano tutto: l’entrata in Europa League via campionato, una finale di Tim Cup contro la Juventus ed un futuro societario con una nuova proprietà, racconta Tuttosport. Fattori estremamente legati tra loro.
Ma tralasciando per qualche attimo le vicende extra-campo che stanno inondando l’universo meneghino, parliamo di calcio giocato. In soli 7 giorni, dalle parti di Via Aldo Rossi, metteranno in palio tutto ciò che resta raggiungibile, con una enorme incidenza sul futuro a breve termine. La sfida di San Siro contro la Roma, per quanto ostica possa essere l’impresa di sconfiggere i giallorossi, paradossalmente potrebbe non aver significato, saranno Inter e Sassuolo ad avere tra le mani il destino milanista. Messa alle spalle l’ultima pagina di questo tribolato campionato, il focus dell’intero universo Milan si sposterà sulla capitale: una partita secca, all in di pokeristica memoria. La Juventus cannibale di tricolore si frapporrà ad una compagine con nessun’altra autostrada europea se non la Coppa Italia. E la posta in gioco non è solo l’orgoglio di conquistare un trofeo.
Riportare la Tim Cup a Milano significherebbe liberare il Diavolo da un esilio continentale lungo ormai più di due anni. Ma non finisce qui, verrebbe ad attivarsi una significativa reazione a catena. Con una Europa League da disputare, la storia ed il blasone della casacca rossonera imporrebbero alla dirigenza (vecchia o nuova che sia) di puntellare la rosa con elementi di livello, evitando figuracce internazionali che non rientrano nel dna milanista. Con un roster rivisitato e rinfrescato, le prossime campagne tricolore dovrebbero portare risultati ben diversi da quelli archiviati nell’ultimo triennio, riattivando un circolo di rivitalizzazione sportiva e del brand. Il futuro in una settimana, Milan a te la parola.