L’esclusiva concessa da Fininvest agli investitori cinesi interessati al Milan segna definitivamente il tramonto di Mr. Bee Taechaubol dalle scene rossonere. Nulla di nuovo per chi, come SpazioMilan, ha sempre raccontato con estrema prudenza i (presunti) passi avanti compiuti nei mesi scorsi nella trattativa tra Fininvest e il broker thailandese. Oggi ci sono altri potenziali acquirenti, con buona pace di chi, un anno fa a quest’epoca, saliva e scendeva dagli aerei, scorrazzando tra Arcore e il Quadrilatero della Moda in cerca di accordi e, soprattutto, visibilità.
Oggi la strategia è cambiata, nonostante i “depistaggi” di Silvio Berlusconi che la scorsa settimana aveva parlato di “mani italiane” per la cessione del Milan. Fininvest ha voluto dare fiducia alla cordata cinese, offrendo la stessa esclusiva stipulata con Bee e scaduta lo scorso settembre. La differenza, inoltre, è sostanziale: qui non si parla di vendere il 48%, ma una quota di maggioranza. Ergo: un acquisto pressochè totalitario da realizzarsi per gradi, nel giro di due-tre anni.
Allora viene da chiedersi quale fosse il reale obiettivo degli ultimi dodici mesi: vendere il Milan o cercare un socio? Oggi appare chiaro come l’intenzione sia proprio quella di disfarsi di un asset che per Fininvest continua solo a produrre perdite considerevoli. E ancora: davvero si è creduto che un socio di minoranza (sconosciuto alla Borsa di Hong Kong) fosse interessato a rastrellare 480 milioni di euro solo per vendere magliette in Asia? Oggi il passo avanti compiuto per trattare coi cinesi è molto più concreto di quanto si possa immaginare. Non a caso l’advisor Galatioto che rappresenta il consorzio della Repubblica Popolare filtra “cauto ottimismo”. Bisogna solo provare a fidarsi delle mosse rossonere. E questo resta un punto focale, determinante per la prossima stagione che, comunque, sarà ancora gestita da Silvio Berlusconi.
This post was last modified on 11 Maggio 2016 - 13:59