La stagione che sta per andare in archivio certamente non verrà ricordata per i successi ottenuti sul campo. Il Milan è una squadra senza una chiara identità di gioco, senza trasparenza societaria e con un futuro completamente sconosciuto. Ma non tutto è da buttare, tra le difficoltà di un’annata venuta alla luce storta e proseguita tale, si sta sviluppando una solida spina dorsale di calciatori pronti a portare per mano la società di via Aldo Rossi.
Parliamo del tesoro dei ragazzi degli anni 90’, una fazione che inizia ad incamerare sempre più talenti da proporre con i gradi da titolare. Dal portiere alla punta, passando dai terzini ed il centrocampo, il ricambio generazionale prenderà a breve il sopravvento, anzi, ha già cominciato con qualche elemento.
Gianluigi Donnarumma (classe 99) è il fenomeno planetario di cui tutti i grandi club parlano: serenità e colpi da veterano di livello, ha fatto sedere in panchina due totem come Diego Lopez ed Abbiati. Qualche metro più avanti ed ecco Alessio Romagnoli (classe 95), fisicità ed intelligenza tattica miscelate all’elegante piede mancino. Alla sua destra domani scenderanno in campo Mattia De Sciglio (classe 92), certo già conosciuto e nel Milan da qualche anno ma sempre ventiduenne, e alla sua sinistra tornerà titolare Davide Calabria (classe 96), chiamato da mister Brocchi a ritrovare il sorriso contro il Bologna. Pari età ma con ruolo differente è José Mauri (classe 96), rivelazione assoluta in un mese così tribolato come quello di aprile. Particolare menzione per Locatelli (classe 98): Manuel è stato il regista di uno splendido Milan Primavera, siamo certi saprà esprimersi anche tra i grandi, rivelandosi l’architetto di cui si sente il bisogno. Ultimo ma non meno importante M’Baye Niang (classe 94), vero equilibratore offensivo della squadra, nel suo momento di massima forma, con gol ed assist per l’amico Carlos Bacca.
This post was last modified on 6 Maggio 2016 - 23:34