Demetrio Albertini a Basilea per i suoi incarichi Uefa ha parlato del momento difficile del Milan, con la durezza di chi quella maglia l’ha amata e adesso soffre nel vedere la squadra non riuscire a qualificarsi nemmeno per l’Europa League. Ecco le sue dichiarazioni: “Dispiace dover sentire quello che ha detto Brocchi, aver sottolineato la mancanza di appartenenza al Milan significa aver certificato che le sensazioni che hanno avuto i tifosi all’esterno sono recepite anche da dentro”.
Un fattore secondo Demetrio ha condizionato la stagione più degli altri: “La confusione che ha caratterizzato questa stagione e che ha creato altra confusione. Non entro nel merito, non spetta a me. Però rifletto: prima c’era Mr. Bee, poi la possibilità di un Milan tutto italiano. Adesso altre situazioni che continuano a riproporsi. Ovvio, è il proprietario che deve decidere. Ma quando arrivò Berlusconi al Milan fece subito capire che voleva farne la squadra più forte al mondo. Adesso non si riesce a capire quale sia l’obiettivo, dispiace vedere i tifosi rossoneri tristi”.
Infine l’ultimo pensiero va alla finale di Coppa Italia, partita che potrebbe rendere meno amara la stagione: “Alla fine sono i giocatori che vanno in campo e che vengono guidati. Hanno sei giorni per preparata la partita e possono riuscire ad alzare una coppa, questo ha un suo peso per un calciatore, ve lo assicuro. Bisogna prepararsi bene, è una partita importante per i tifosi ma soprattutto per i calciatori”.