Stagione da dimenticare, quella del Milan. Fuori (ancora) dall’Europa e sconfitto in finale di Coppa Italia, un cambio di allenatore in corsa, uno spogliatoio-polveriera. Ma qualcosa da salvare, per fortuna, c’è. Se la sorpresa dell’anno è senza dubbio Gigio Donnarumma (fenomeni così puri ne nascono ogni 20-30 anni), il positivo impatto di Alessio Romagnoli piace e tranquillizza. Perché il Diavolo, con il centrale di Anzio, ha trovato il perno difensivo dei prossimi 10-15 anni: costoso, certo, ma indispensabile per costruire una squadra vincente e che duri nel tempo. L’ingombrante paragone con l’idolo Nesta, simile per caratteristiche tecniche, fede biancoceleste e numero 13 sulle spalle, non ha stritolato il pupillo di Mihajlovic: il battesimo del fuoco è passato senza patemi.
Far bene in quest’annata disgraziata non era affatto facile, a maggior ragione per un giovane alla prima esperienza da titolare in una big e pagato una cifra decisamente alta (25 milioni di euro, ndr). Romagnoli ci è riuscito: l’ex Samp è sicuramente tra i pochi promossi rossoneri della stagione 2015/2016. Qualche momento di down, a cavallo tra l’esonero Mihajlovic e l’arrivo di Brocchi, non inficia un campionato complessivamente molto buono. Da Ely a Zapata, per finire con Alex, è cambiato il partner ma lui è rimasto sempre il leader della difesa: elegante nei movimenti e pulito negli interventi, “vocale” con i compagni, ma soprattutto glaciale nel gestire la pressione. Al “13” probabilmente manca ancora un po’ di cattiveria e di astuzia, ma la crescita anagrafica e l’esperienza dovrebbero aiutare a colmare le lacune. E la mancata chiamata di Conte all’Europeo non macchia dodici mesi che, al netto della deriva di squadra, lo ha visto disimpegnarsi decisamente bene.
Ora, però, viene il difficile. Perché se è vero che il secondo album, per un artista, è sempre il più difficile, anche per un calciatore non è semplice confermare un’annata positiva e soddisfare aspettative più alte. Mostrare continuità dentro l’anno e nel susseguirsi delle stagioni, d’altronde, è l’elemento che differenzia il buon giocatore dal campione: Romagnoli dovrà confermare il suo buon inizio milanista e “giustificare” l’ingente spesa della scorsa estate. Magari con a fianco un collega di reparto sicuro ed esperto, che possa aiutarlo nel processo di crescita e permettergli di giocare con meno tensione: il profilo di Benatia, suggestione della possibile nuova proprietà cinese, sarebbe quello giusto. Se lo augurano i tifosi, lo spera anche il nostro Alessio.