Brocchi: “Chi criticava dopo il Frosinone, oggi sarà felice… Contava vincere”

Queste le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore rossonero, Cristian Brocchi, dopo la gara vinta contro il Bologna:

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È normale che io voglia un Milan che faccia di più, ma l’obiettivo numero uno era la vittoria. Abbiamo portato a casa tre punti importanti. Quando il Bologna è rimasto in dieci, abbiamo creato troppa densità centrale. Faticavamo, perché la manovra era lenta e non trovavamo spazi. Nella ripresa, abbiamo allargato Honda e Luiz Adriano e penso che sia stata una mossa giusta, che ci abbia dato più equilibrio e maggiori possibilità di giocata. Stiamo lavorando tanto, cercando di inserire più dettami possibili. Nel frattempo, abbiamo un campionato da affrontare. Il nostro obiettivo è preparare partita dopo partita, per arrivare al meglio alla sfida con la Juventus. Il mio non è un compito facile, lo sapevo prima e lo so adesso, ma penso che lo sapessero un po’ tutti. Voglio cercare, in poco tempo, di tirare fuori il meglio da ciascun calciatore. Ognuno di loro deve dare di più di quello che abbia dato fino a oggi. I ragazzi mi stanno dando segnali importanti, ma è difficile dare un’impronta importante sin dalle prime partite. Tutte le squadre hanno difficoltà, le abbiamo anche noi. Il mio è un lavoro tecnico-tattico, ma anche psicologico, un allenatore deve curare più aree. Ho un mio pensiero e sto cercando di lavorare su quello. Devo fare di necessità virtù e lo sto facendo con entusiasmo e voglia. Il mio futuro? Non ci penso, non ho tempo per farlo. Ogni giorno è quello più importante, che ci sia allenamento o partita. Devo continuare e lavorare: i ragazzi mi seguono. Come ho già detto, non si può pensare di stravolgere tutto nel giro di pochi giorni, ma qualcosa si sta muovendo. La speranza è quella di arrivare alla finale di Coppa Italia con qualcosa di più forte. La corsa all’Europa League? Ora non dipende solo da noi. Era importante vincere, ora vediamo quello che succederà. Su un’ipotetica coppia d’attacco formata da Ibra e Bacca? Figuriamoci se io pensi al tandem dell’anno prossimo. In questo momento, alleno i giocatori che, per me, sono i migliori in assoluto: ho piena fiducia in loro“.

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La squadra ha avuto un atteggiamento giusto, non mollando mai, nonostante le difficoltà. Come gioco, non abbiamo creato tanto, a differenza del Frosinone. Ma oggi contava vincere e dobbiamo essere felici. La finale di Coppa Italia è vicina, ma non possiamo pensare solo alla Coppa, perché c’è ancora un campionato in ballo. Pensiamo a una partita alla volta: io sto cercando di insegnare qualcosa di nuovo alla squadra e loro mi seguono. Ci vuole tempo, ma ci sono davvero tante cose da migliorare. Oggi serviva vincere: magari, quelli che critichivano il Milan perché non aveva vinto con il Frosinone, stasera, sono felici. I problemi ci sono: i giocatori arrivavano da una filosofia diversa e snaturare la squadra non è facile, sarei presuntuoso, se pensassi che proponessimo qualità in così poco tempo. L’importante è avvicinare il gruppo alle mie idee. Ovviamente sarebbe stato più facile, se fossi partito da inizio stagione, ma il poco tempo mi deve bastare. La squadra è con me. Mercato? Non ci penso. Penso ad allenatori bravi, come Montella o Sarri, che, all’inizio, hanno avuto complicazioni, prima di esprimere il massimo. Vale lo stesso per me. Futuro? Ho bisogno di giocatori affammati, che sposano un progetto tecnico e che hanno voglia di migliorarsi sempre. Non servono solo top player ma calciatori umili che si mettano a disposizione. Io appeso alla Coppa Italia? La società mi ha scelto per le mie idee, per quello che ho dimostrato in questi anni e non ho mai cambiato la mia metodologia. Mi è stata data una fiducia importante, non c’è nulla di avvilente perché allenare il Milan è un sogno e sto facendo il massimo”.

RAI

Non è stata una prova esaltante ma era importante vincere, ho detto prima della gara che in questo momento era più importante vincere che giocare bene. Lo abbiamo fatto, abbiamo retto dal punto di vista dell’atteggiamento, abbiamo giocato in superiorità numerica, ma era importante vincere e abbiamo vinto. Il modulo? Il mio calcio è con il 4-2-3-1 o 4-3-3, in questo momento, anche volendo il 4-4-2 non si può fare. A prescindere da questo, con questo tipo di giocatori, credo che sia giusto utilizzare il 4-3-1-2. Stasera avevo a disposizione tre attaccanti: Bacca, Luiz Adriano e Balotelli. Mario era influenzato, quindi, ho fatto giocare Bacca e Luiz Adriano, che hanno dimostrato di avere il piglio giusto e hanno giocato una buona partita. La mia è stata una scelta giusta. Ho un mio credo calcistico, che non è ripartire e non chiudersi dietro: Bacca e Luiz Adriano stanno facendo bene, stanno capendo come muoversi e stiamo lavorando per capire come fare meglio. Hanno le qualità per giocare un calcio di manovra: è solo una questione di mentalità. Berlusconi? Non ho conosciuto al mondo persona che, più di lui, ami il Milan. Da trent’anni, sono in questa famiglia: quello che ha dato al Milan è realtà. In questo momento, ci sono difficoltà, ma la sua volontà è formare un Milan vincente e, se vorrà farlo con me in panchina, sarò la persona più felice al mondo. I giocatori che ho sono, e devono essere, i più forti. Non ho tempo di pensare a Ibrahimovic. Il resto è un compito della società. Se questo Milan basti per battere Roma e Juventus? Non basta assolutamente, dobbiamo migliorare, dobbiamo per forza continuare a migliorare e, in ogni allenamento, inserire qualcosa in più. In settimana, i giocatori mi danno segnali positivi: speriamo di farcela“.

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