Berlusconi avrebbe capito: è l’ora di vendere il Milan. E di farlo in tempi rapidi, precisamente entro il 30 maggio per Il Corriere della Sera. In questi giorni potrebbe essere arrivata la decisione tanto attesa dal popolo rossonero, con lo storico presidente deciso ad accettare l’offerta dai cinesi dopo un altro pesante rosso di bilancio, l’ennesima figuraccia della squadra (a Verona) e in mezzo alla contestazione più feroce dei tifosi. Non solo, ovviamente.
Oggi a San Siro aspettiamoci proteste in termini di cori e striscioni da parte dello stadio, probabilmente semi-vuoto. Silvio in cuor suo non vorrebbe ancora cedere la maggioranza del club, è molto dispiaciuto e combattuto ma anche consapevole – forse – che sarebbe comunque il caso di andarsene presto. Tra mille dubbi e perplessità, il presidente sembra davvero intenzionato a passare il testimone verso la fine del mese, perché la proposta dei nuovi investitori è solida e perché l’aria è ormai diventata in irrespirabile.
Da Arcore si fa largo la volontà del presidente di accelerare l’affare, firmando l’esclusiva (non vincolante) già la prossima settimana e poi definendo il contratto preliminare (vincolante) in anticipo rispetto all’estate. E al mercato. Salvo ripensamenti, non così impossibili conoscendo il personaggio. Ma lo definiscono più convinto che mai.