Nel piano delle vicissitudini societarie, volente o nolente, l’ultima parola la avrà sempre Silvio Berlusconi. Il patron, nelle ultime settimane, ha disseminato battute e dichiarazioni contrastanti, riflesso di un andamento non lineare delle sue emozioni riguardanti il mondo Milan. Analizzando queste parole, scrive Tuttosport, si possono chiaramente leggere le condizioni poste dall’imprenditore in caso di passaggio di consegne.
La prima richiesta non incontrerà molti problemi nell’essere esaudita: presidente onorario nel periodo di transizione. Silvio vestirà questi panni anche dopo la vendita, ed è gia un punto discusso e concordato da tutte le parti in causa. Questa figura, la quale incidenza sarà comunque relativa, andrà lentamente a dileguarsi con il passare degli anni e la conseguente crescita del pacchetto azionario cinese, dal 70% fino alla totalità.
Ma Silvio non si accontenta solo di questo ruolo. L’altro asso nella manica sono le garanzie economiche, scritte nero su bianco, con i possibili nuovi proprietari. Tramite una serie di clausole ed obbligazioni, l’attuale presidente “obbligherebbe” la cordata asiatica ad investire, per un tot di anni consecutivi, per rafforzare la sua creare in maniera significativa. Le cifre e le modalità di manovra ancora non sono chiare, ma le indiscrezioni che si rincorrono è che anche questo “sì”, Berlusconi l’abbia strappato. Terzo ed ultimo punto, ma non meno importante, dai piani alti di Fininvest vogliono chiarezza totale su due fronti: i nomi che gestiranno il Milan e la coesione operativa tra loro. In poche parole, chi siete e andrete tutti d’accordo? I profili che aleggiano sono ancora quelli di Jack Ma e Robin Lì, ma il “mistero” verrà presto risolto. Le prime settimane di giugno potrebbero essere una tappa cruciale per conoscere un ulteriore passo del futuro rossonero.
This post was last modified on 24 Maggio 2016 - 16:25