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Ambrosini: “Berlusconi, serve chiarezza. Brocchi è capace”. Cafu: “Problema di programmazione”

Presenti all’inaugurazione di una mostra fotografica a Milano sulla Champions League, Massimo Ambrosini e Marcos Cafu, ex rossoneri, hanno parlato di Milano alla stampa.

Le parole di Ambrosini: “Vedo leggermente favorito l’Atletico. Come abbiamo vinto la finale del 2007? Con tanta voglia, determinazione, concentrazione e felicità. Avevi la voglia e la sensazione di poter affievolire la finale del 2005. Ce la meritavamo. Il Milan attuale? Ci sono state diverse problematiche da dover risolvere. La prima cosa da fare è capire in che direzione questa società vuole andare, e da lì prendere altre decisioni, anche prima di capire quali giocatori prendere. Brocchi? Secondo me è un allenatore capace. Che non è facilmente giudicabile per quello che ha fatto fino ad adesso. Se vuoi giudicarlo pienamente devi dargli un’altra opportunità. Anche se avesse vinto la finale non si sarebbe potuto dare un giudizio generale. Penso che durante la finale ci ha fatto vedere che tipo di allenatore può essere. Tempo Cristian non ne ha avuto. Anche la tranquillità gioca un ruolo fondamentale e i risultati non gli hanno permesso di averla. C’è grande rammarico però per la Coppa: il Milan avrebbe meritato di vincerla e avrebbe rasserenato molto l’ambiente. Berlusconi? La volontà del presidente deve essere chiara. Se vuole rimanere a capo della società deve essere chiaro il secondo dopo che decide di non cedere nel far sapere a tutti le proprie intenzioni. La chiarezza nel calcio è fondamentale. Lo devi a chi lavora per te e a chi viene a tifare“.

Le risposte di Cafu: “Milan? Il calcio non è una scienza esatta. Però si può cominciare a vedere cosa fare per il futuro. E questo discorso riguarda sia il Milan che l’Inter. Sono due grandissime squadre che hanno vinto tutto in Europa. Ci vogliono dei grandissimi investimenti e un cambio di attegiamento di tutti, anche dei giocatori. E’ una squadra da rispettare. Cessione societaria? Deciderà Berlusconi, è un uomo intelligente e di calcio. Dobbiamo solo rispettare la sua decisione. I tanti esoneri rossoneri? Mancanza di programmazione, è il sistema di lavoro che non va. Io non posso tenere un allenatore per 3 mesi. Non si riesce a fare un programma a lungo termine, di cui hanno bisogno gli allenatori. Un allenatore ha bisogno di un intero campionato per poter essere giudicato. Il Milan deve puntare sui giovani italiani. Un ragazzo di 17 anni come Donnarumma che diventa il portiere del Milan è una cosa buona. Se non fai giocare il giovane, mai saprai se sarà un grande giocatore o no. Finale di Champions? Può farcela l’Atletico“.

This post was last modified on 25 Maggio 2016 - 20:55

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redazione