Chi si aspetta spese folli e flussi di capitali dalle società cinesi farebbe bene a ricredersi. Oberto Petricca, avvocato e agente, grande conoscitore del calcio asiatico (nei primi ani 2000 ha portato in Italia Nakata e Nakamura), a Tuttosport ha espresso il suo pensiero sulle trattative riguardanti la cessione del pacchetto azionario del Milan: “A differenza di quanto succede negli emirati del Qatar, non credo che ci saranno flussi di capitali enormi. In Cina tutto è valutato da organi pubblici e non è possibile buttare via soldi, per esempio le imprese cinesi in Africa comprano miniere mentre in Italia hanno comprato Pirelli. Tutti investimeti in settori strategici. Siamo lontani dall’imprevedibilità del calcio“.
“Gli imprenditori cinesi vogliono allontanarsi dalla tradizione entrando in contatto con realtà economiche differenti e il calcio offre visibilità. In Europa Wanda ha comprato il 20% dell’ Atletico Madrid, altri ora vogliono investire sulle squadre di Milano. Le due città che hanno vinto più Coppe dei Campioni. Si muovono secondo una strategia precisa“.
“Il calcio in Cina è diverso da quello europeo, non hanno un campionato Primavera ne tanto meno una selezione nazionale Under. Sicuramente gli investimenti dei club di Super League frenano la crescita dei ragazzi cinesi. Esiste comunque un limite all’utilizzo di stranieri nelle squadre, ci vogliono sette cinesi in campo e a vincere è sempre il Guangzhou che ha il miglior gruppo di cinesi“. Sul calcio: “I cinesi considerano il calcio un evento di costume e sono molto calorosi. Seguono la Premier League mentre Milan e Inter vengono dietro Real e Barcellona. Il livello della Super League sta crescendo tuttavia esistono grossi problemi organizzativi“.